31 dicembre – Domenica nell’Ottava del Natale del Signore

Cristo Verbo e Sapienza di Dio

Letture straordinarie. Impossibile sintetizzare senza sacrificarle, perché ci guidano all’inizio del Tempo: cioè al ‘sogno’ di Dio sul mondo e sull’umanità. Sogno di armonia, bellezza, “delizia”, cioè gioia, quando era il soffio divino -qui la Sapienza- ad aleggiare su acque informi da cui stava prendendo forma la Creazione.

E, proprio lì, era presente nel progetto divino il Verbo, cioè la Parola, destinata a dare a tutti la “luce vera, quella che illumina ogni uomo”, facendoci conoscere il volto di Dio come Padre misericordioso. Ma occorre accorgersene, e ‘accoglierla’.

È il messaggio di san Paolo alla sua comunità: e a noi oggi. È a Gesù, “immagine del Dio invisibile”, che dobbiamo salvezza, speranza e pace, nella consapevolezza che è solo grazie a lui che sono state “riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce le cose che stanno sulla terra, e quelle che stanno nei cieli”.


Lettura del libro dei Proverbi (8, 22-31)
La Sapienza grida: «Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, all’origine. Dall’eternità sono stata formata, fin dal principio, dagli inizi della terra. Quando non esistevano gli abissi, io fui generata, quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua; prima che fossero fissate le basi dei monti, prima delle colline, io fui generata, quando ancora non aveva fatto la terra e i campi né le prime zolle del mondo. Quando egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sull’abisso, quando condensava le nubi in alto, quando fissava le sorgenti dell’abisso, quando stabiliva al mare i suoi limiti, così che le acque non ne oltrepassassero i confini, quando disponeva le fondamenta della terra, io ero con lui come artefice ed ero la sua delizia ogni giorno: giocavo davanti a lui in ogni istante, giocavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo».

Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi (1, 13b. 15-20)
Fratelli, il Figlio del suo amore è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (1, 1-14)
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Signore, aiuta la Chiesa a raccontare l’opera che tu, attraverso il mistero della divinità di Gesù e allo stesso tempo della sua umanità, compi oggi nel mondo, donando così a tutti una vera speranza di pace e di giustizia. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Oggi la luce risplende su di noi.
Signore, la tua luce illumini e guidi il cammino della nostra Comunità all’incontro con te perché, con nel cuore la gioia per averti trovato, ciascuno di noi possa annunciare a tutti il grande dono del tuo amore per noi. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Tu sei mio figlio, oggi io ti ho generato.
Così il salmo. Al passaggio fra l’anno vecchio e il nuovo, riconosciamo, Signore, di essere figli tuoi dalla vicinanza costante che sentiamo di te nella nostra vita. Per questo ti ringraziamo e ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Venne tra i suoi e i suoi non l’hanno accolto
Signore, questa parola del Vangelo accenda in ognuno di noi il bisogno di confrontarsi non soltanto con tutto ciò che è lontano, ma soprattutto con ciò che viene emarginato e rifiutato, perchè solo allora ciascuno potrà conoscere, accogliere, e seguire il Figlio che ci hai donato. Con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!