30 aprile – Quarta Domenica di Pasqua

Letture interessanti anche per il presente, pur venendo dalla predicazione di Gesù e dai primissimi passi delle nascenti comunità cristiane.

A iniziare da Atti. Come si vede, i problemi di una ‘organizzazione’ si fanno subito sentire. E, immediatamente, si profilano ‘ruoli’ differenti, ma che collaborano strettamente per un ‘annuncio’ attrattivo. Un compito più pratico – diaconi – e uno di responsabilità più spirituale: preghiera e Parola (cioè la celebrazione eucaristica). Ovviamente questi “uomini di buona reputazione” – oggi attivi proprio come diaconi da anni in Brasile secondo il sinodo “Querida Amazonia” – non erano celibi, come gli stessi discepoli. La riuscita è tuttavia buona, visto che tanto il numero dei discepoli quanto quello de sacerdoti cresceva allora in modo importante. Paolo ci testimonia, poi, che queste comunità erano sin dall’origine ‘miste’: di provenienza ebraica, ma anche pagani convertiti, qui i greci. E, come si vede, anche allora capirsi non era affatto facile.

Ma la parola stessa del Signore è chiarissima: il ‘buon pastore’ non si ferma alle ‘sue’ pecore, ma guarda con attenzione a quelle che stanno fuori dai gruppi di allora, e dagli ambienti nostri di oggi. Parole su cui dovremmo riflettere seriamente.

La lettera al Romani ci interroga direttamente come credenti. L’annuncio della salvezza, che è compito di ogni credente, non viene da solo. Per arrivare alla fede, ci vuole infatti chi la vive. Testimoni con le parole e soprattutto con la vita il “lieto annuncio di bene” che la morte e risurrezione di Gesù hanno portato nel mondo.


Lettura degli Atti degli Apostoli (6, 1-7)
In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove. Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola». Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani. E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (10, 11-15)
Fratelli, dice la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato». Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene!».

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (10, 11-18)
Il Signore Gesù disse ai farisei: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge.
Signore, hai chiesto alla Chiesa di radunare l’unica grande famiglia dei figli e delle figlie di Dio guidandola al seguito del buon pastore: nella libertà, unità, responsabilità reciproca, e al servizio del prossimo. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Come crederanno in colui di cui non hanno sentito parlare.
Con il Battesimo i piccoli Cecilia, Gregorio, Lorenzo, Margherita, Tommaso Giovanni e Violante entrano far parte della chiesa. E poiché, Signore, la fede nasce dall’ascolto, la nostra comunità, i loro genitori e i padrini sentano la responsabilità di far loro conoscere il tuo Vangelo annunciandolo soprattutto con la coerenza della vita, perché, come dice san Paolo, possano davvero conoscerti e amarti. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Chiunque crede in lui non sarà deluso.
Signore, noi crediamo nelle tue parole, che promettono salvezza a tutti, senza differenza di cultura e di origine. E questa fiducia dobbiamo testimoniare, per offrire una concreta speranza alle persone in cerca di senso e di serie risposte alle loro domande. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene! 
Ti ringraziamo, Signore, per chi cammina con la forza della fede e porta luce e speranza anche nelle situazioni più avverse. Per chi abbatte i muri dell’indifferenza e percorre così la via della giustizia. Per chi cerca la verità e vuole la pace. Aiuta ciascuno di noi a seguire il loro esempio. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Questa settimana la nostra Comunità si raccoglie in preghiera chiedendo a una sola voce allo Spirito del Signore di soffiare forte sul Capitolo provinciale dei nostri Padri, al quale partecipano P. Lidio e P. Matthieu, perché la nuova ed estesa Provincia Stimmatina del Sacro Cuore (Italia tutta, Georgia, Filippine e Costa d’Avorio) possa proseguire nel compito di annuncio che san Gaspare le affida oggi. Per questo preghiamo… Ascoltaci, Signore!