27 aprile – Seconda Domenica di Pasqua

Domenica in Albis depositis

Questa domenica è chiamata anche “della Misericordia”, tanto cara a suor Faustina Kowalska e ai Papi Giovanni Paolo II e Francesco. Tutti tre i brani scelti sono del solo Nuovo Testamento e parlano della primissima Comunità cristiana. Iniziando proprio dagli undici discepoli: per la verità, ancora fortemente turbati e rinchiusi nel cenacolo “per timore dei Giudei”.

Ma Gesù li raggiunge “a porte chiuse” per dare loro le ‘consegne’ del futuro. Innanzitutto, il dono della “pace”. Quindi, l’invio missionario: possibile solo grazie al soffio dello “Spirito”. Infine: la possibilità di “perdonare”.

E chi non era presente? Come credere davvero? Ed ecco la vicenda di Tommaso, nostro fratello nel dubbio… Come essere, allora, annunciatori odierni?

Ci aiuta la fatica dei primi credenti: partire dalla personale esperienza di fede per poterla trasmettere. C’è qualcosa che abbiamo “visto e ascoltato” anche noi nella nostra esistenza? Qualche momento in cui il Signore è entrato in modo più forte nelle nostre giornate? E allora sapremo con coraggio farne testimonianza, e potremo essere annoverati anche noi come “beati fra quelli che non hanno visto e hanno creduto”…


Lettura degli Atti degli Apostoli (4, 8-24a)
Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo. In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati». Vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni…rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù. Vedendo poi in piedi, vicino a loro, l’uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa replicare. Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro dicendo: «Che cosa dobbiamo fare a questi uomini? Un segno evidente è avvenuto per opera loro… non possiamo negarlo. Ma perché non si divulghi maggiormente tra il popolo, proibiamo loro con minacce di parlare ancora ad alcuno in quel nome». Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né di insegnare nel nome di Gesù. Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato». Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando in che modo poterli punire, li lasciarono andare a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l’accaduto… Rimessi in libertà, Pietro e Giovanni andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto loro i capi dei sacerdoti e gli anziani. Quando udirono questo, tutti insieme innalzarono la loro voce a Dio.

Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi (2, 8-15)
Fratelli, fate attenzione che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo. È in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi partecipate della pienezza di lui, che è il capo di ogni Principato e di ogni Potenza. In lui voi siete stati anche circoncisi non mediante una circoncisione fatta da mano d’uomo con la spogliazione del corpo di carne, ma con la circoncisione di Cristo: con lui sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi… perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (20, 19-31)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Perché crediate che Gesù è il Cristo e credendo abbiate la vita nel suo nome…
Signore, ti ringraziamo per Papa Francesco che ci ha insegnato con la preghiera, l’ accoglienza, la preoccupazione per gli ultimi, la ricerca di nuove strade per la pace, che cosa significa credere. E perché possa partecipare in pienezza alla gioia della Gerusalemme celeste, con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi.
Signore, in questa domenica che la Chiesa ha dedicato alla Divina Misericordia, aiuta la nostra Comunità a fare proprio uno dei grandi insegnamenti che Papa Francesco ci ha lasciato: vivere la nostra missione nel mondo richiamandoci alla misericordia, alla preghiera, al perdono, alla conversione del cuore. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Mio Signore e mio Dio…
Signore Gesù, Dio Misericordioso, come hai fatto con Tommaso, aiuta anche ciascuno di noi a superare nel nostro personale cammino spirituale ogni smarrimento, dubbio e paura, per poter raggiungere questa piena e incondizionata professione di fede. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci Signore!

Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi!
Signore, il dono racchiuso nel saluto di Gesù risorto ai suoi discepoli divenga per tutti coloro che lo accolgono trasformazione interiore, disarmando i cuori e le menti da progetti di distruzione. Per questo con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!