23 gennaio – Terza Domenica dopo l’Epifania

Questa domenica tre letture che, in modo diverso, parlano di abbondanza, ricchezza, generosità, ma anche di gratuità. È la terra promessa del libro dei Numeri, quella in cui “scorrono latte e miele” nella promessa di Dio a Mosè, nel momento delle difficoltà in Egitto e prima del lungo cammino nel deserto.

Un Dio generoso, dunque, che, come dice san Paolo, non si dimentica mai dell’uomo, anzi da in abbondanza, ma solo perchè possiamo essere “ricchi per ogni generosità”. C’è un insegnamento molto profondo in questo brano di Paolo sullo stile delle nostre relazioni: essere grati di ciò che abbiamo, sentirci in credito e dunque “dare”, ma “non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia”.

Il notissimo brano del vangelo di Matteo dice molte cose: che il Signore ‘vede’ bene i bisogni delle persone, tanto da averne “compassione”. Che interviene sempre, e tuttavia solo e solamente aggiungendosi a quel poco o pochissimo che possiamo fare noi e che, senza la sua “moltiplicazione”, sarebbe totalmente inadeguato…

Se pensiamo seriamente agli infiniti bisogni del nostro mondo, quale responsabilità abbiano noi tutti che viviamo nella parte ‘fortunata’ del globo davanti alle miserie che da ogni angolo del pianeta gridano a noi ogni giorno per la fame, la sete, la mancanza di cure, di lavoro, di dignità


Letture sul sito della Diocesi: chiesadimilano.it/?p=488999

Lettura del libro dei Numeri (13, 1-2. 17-27)
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Manda uomini a esplorare la terra di Canaan che sto per dare agli Israeliti. Manderete un uomo per ogni tribù dei suoi padri…». Mosè dunque li mandò a esplorare la terra di Canaan e disse loro: «Salite attraverso il Negheb; poi salirete alla regione montana e osserverete che terra sia, che popolo l’abiti, come sia la regione che esso abita, e come siano le città dove abita, se siano accampamenti o luoghi fortificati; come sia il terreno. Siate coraggiosi e prendete dei frutti del luogo». Erano i giorni delle primizie dell’uva. Salirono dunque ed esplorarono la terra dal deserto… e arrivarono fino a Ebron… Giunsero fino alla valle di Escol e là tagliarono un tralcio con un grappolo d’uva, che portarono in due con una stanga, e presero anche melagrane e fichi… Al termine di quaranta giorni tornarono dall’esplorazione della terra e andarono da Mosè e Aronne e da tutta la comunità degli Israeliti..,; riferirono ogni cosa a loro e a tutta la comunità e mostrarono loro i frutti della terra. Raccontarono: «Siamo andati nella terra alla quale tu ci avevi mandato; vi scorrono davvero latte e miele e questi sono i suoi frutti».

Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (9, 7-14)
Fratelli, ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene. Sta scritto infatti: «Ha largheggiato, ha dato ai poveri, la sua giustizia dura in eterno». Colui che dà il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, darà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia. Così sarete ricchi per ogni generosità, la quale farà salire a Dio l’inno di ringraziamento per mezzo nostro… A causa della bella prova di questo servizio essi ringrazieranno Dio per la vostra obbedienza e accettazione del vangelo di Cristo, e per la generosità della vostra comunione con loro e con tutti. Pregando per voi manifesteranno il loro affetto a causa della straordinaria grazia di Dio effusa sopra di voi.

Lettura del Vangelo secondo Matteo (15, 32-38)
Il Signore Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene. Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Li spezzò e li dava ai discepoli e i discepoli alla folla.
Signore, la compassione e la premura di Gesù continui oggi nella tua Chiesa in una generosità vissuta con gioia, e nella fiducia che, nel tuo nome, sia sempre possibile rinnovare il miracolo della Provvidenza. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Ciascuno dia secondo quanto ha deciso…  non con tristezza, né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia.
Oggi, san Paolo ci rammenta che la libertà nel donare si trova solo in una Comunità che riconosce la ricchezza dei doni ricevuti, e la responsabilità di restituirli gratuitamente e con “generosità”. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Gioisca il cuore di chi cerca il Signore…
Così il Salmo. Signore Gesù, che hai provato compassione per una folla stanca e affamata, e hai mostrato che si moltiplica solo ciò che si dona, e che si ha più gioia nel dare che nel ricevere, insegnaci a trovare questa gioia in ogni azione della nostra giornata… Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Pregando per voi manifesteranno il loro affetto per la grazia di Dio effusa sopra di voi…
Nella festa dei Santi Sposi ti ringraziamo, Signore, per i nostri Padri Stimmatini e per la cura con cui guidano la nostra Comunità. Proteggi e benedici la loro missione, perché sia sempre ricca di buoni e abbondanti frutti. Per questo con affetto ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!