23 aprile – Terza Domenica di Pasqua

Questa domenica tutte le letture sono concentrate su una domanda cruciale per ogni generazione di fedeli: cosa vuol dire essere cristiani, cioè appartenere a Gesù?

Possiamo iniziare da san Paolo e dalla lettera agli Ebrei. Vuol dire credere alla “mediazione dell’alleanza nuova” della vita umana di Gesù che, con il suo insegnamento, morte e resurrezione, ci ha offerto “una redenzione eterna”.

Come, però? Gli altri due brani cercano di spiegarlo. Attraverso un atto volontario nostro -il “battesimo di conversione”: cioè la richiesta di una pulizia interiore che, come ancora san Paolo ha così ben spiegato, ci fa “morire”, ma anche “risorgere” in Cristo a vita nuova (Romani 6, 3-4).

E tuttavia questo non basta per inoltrarsi in un cammino sempre reso arduo dalle difficoltà della vita. È dunque necessaria la forza dello Spirito del Risorto.

Quello che consente a chi lo riceve di “parlare in lingue e profetare”. Cioè, in concreto, di vivere andando ‘oltre’ le sfide del presente, comprendere i “segni” del tempo in cui ci tocca vivere, mantenere, nonostante tutto, uno sguardo sereno sul futuro

E allora testimoniarlo come ‘profezia’…


Lettura degli Atti degli Apostoli (19, 1b-7)
Paolo, attraversate le regioni dell’altopiano, scese a Èfeso. Qui trovò alcuni discepoli e disse loro: «Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?». Gli risposero: «Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo». Ed egli disse: «Quale battesimo avete ricevuto?». «Il battesimo di Giovanni», risposero. Disse allora Paolo: «Giovanni battezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù». Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare. Erano in tutto circa dodici uomini.

Lettera agli Ebrei (9, 11-15)
Fratelli, Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente? Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (1, 29-34)
Giovanni, vedendo il Signore Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato dal mondo.
Signore, sostieni la Chiesa, perché la sua instancabile testimonianza di Cristo sia seme di pace e di riconciliazione tra i popoli, per un mondo fraterno e finalmente più umano. Per questo con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio.
Signore, come il Battista, il tuo Spirito aiuti la nostra Comunità ad avere occhi liberi per vedere Gesù, fare esperienza viva e personale di incontro con lui e, come Giovanni, ridire a chi incontra: “Ho visto, e posso testimoniare che è davvero il Figlio di Dio”. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Io non lo conoscevo… 
Signore, se queste sono le parole del discepolo Giovanni, possiamo farle nostre oggi con sincerità… Ma, Signore Gesù, tutti noi abbiamo nel cuore almeno un piccolo momento in cui mi hai, e ci hai, parlato singolarmente… Lo ricordiamo con gioia in questa messa, e ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Non abbiamo neppure sentito dire che esista uno Spirito Santo.
Gesù ci vuole liberati dal male: per questo ha dato la vita e per questo ci ha lasciato lo Spirito Santo. Troppo spesso l’umanità si comporta come se neppure lo conoscesse, calpestando tutto ciò che per cui, Signore, ci chiedi di lottare: la dignità della donna, dell’uomo, degli ultimi, del creato. Signore, perdonaci per tutte le volte che rifiutiamo la grazia dello Spirito. Per questo con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!