La liturgia ambrosiana sospende la celebrazione dell’Eucaristia il Venerdì Santo per sottolineare il dolore della Chiesa nel ricordo della Passione e morte del Signore.
Essa segue il lungo svolgersi del processo, della condanna e dell’esecuzione di Gesù, preceduta dalle antiche visioni profetiche di Isaia che la anticipano in modo sorprendente.
Questa narrazione conduce al Calvario e a quel “legno della croce al quale è sospeso colui che è la salvezza del mondo”, come si canta accompagnando la processione per l’adorazione della Croce.
Gesù trafitto per le nostre colpe è infatti la salvezza del mondo intero: e proprio per questo si prega per tutti gli uomini e tutte le donne, di ogni condizione e ruolo sociale, perché il nostro mondo ne ha tanto bisogno. Per la Chiesa, il Papa, per i Consacrati e i Fedeli, i Catecumeni, l’unità dei Cristiani, per i non Cristiani, per Quelli che non credono in Dio, i Governanti, i Sofferenti, i Defunti.
Seguirà l’Adorazione della Croce. Alle 20,30 avremo poi Via Crucis preparata e meditata dal nostro Coro.
Le letture della Celebrazione della Passione del Signore sono sul sito della Diocesi a questo indirizzo: www.chiesadimilano.it/?p=501845
C.M. Martini, Omelia del Venerdì Santo, 29 marzo 2002.
“Il silenzio, commosso e reverente, con cui questa sera guardiamo la Croce del Signore, ci fa intuire quanto sia difficile entrare con spirito autentico di fede nel mistero tremendo del Venerdì santo, quanto sia difficile credere e accettare che la liberazione dal male e dal peccato ci è ottenuta attraverso le sofferenze e la morte dell’innocente Gesù.
Davanti al Crocifisso siamo perciò chiamati non solo a credere e ad amare, ma a vigilare per capire qualcosa di più dell’insondabile mistero d’amore e di dolore di Cristo…
Noi confessiamo di non trovare le parole e i gesti per esprimere i sentimenti profondi di cui ci compenetra quella Croce che tra poco adoreremo. Sì, sulla croce rimangono ancora i segni della malvagità dell’uomo, quella che si scatena nei conflitti di questi giorni, dove tanti sono i nuovi crocifissi. Ma nella croce di Gesù ciò che maggiormente risplende non è il peccato dell’uomo né la collera di Dio, ma l’amore di Dio senza misura”.