15 agosto – Liturgia della solennità dell’Assunzione della Beata Vergine

Liturgia della solennità dell’Assunzione della B.V. Maria

L’Assunzione di Maria è sempre una ricorrenza fuori dall’ordinario: una sconosciuta ragazzina, nata nel paesino di una malmessa periferia dell’Impero romano, eppure scelta per segnare un ‘prima’ e un ‘dopo’ nella storia umana. Ma “come è possibile?”. Lo dice Maria stessa all’angelo (Luca 1, 34)! Possibile perché Maria dirà di “sì”. Ma anche perché il Signore aveva posto su di lei il suo sguardo. E la sua sarà una vita speciale, dalla nascita –‘senza la macchia del peccato’-, alla fine: dormitio o assunzione che sia, Maria non conoscerà la morte e il sepolcro.

Delle letture di questa domenica, due sono dedicate appunto alla sua ‘parabola’: umana e non solo. Occorre partire dal vangelo. Un quadretto tutto al femminile di Luca, piena di ‘vita’. Due donne, con età ben diverse, con una gravidanza inattesa, imbarazzante per Elisabetta come per Maria, e che diventa però un momento straordinario in cui il senso dell’accaduto appare improvvisamente comprensibile a entrambe grazie alla presenza dello Spirito. “A cosa debbo che la madre del mio Signore venga a me? (Luca, 1, 43-45). Elisabetta, con le sue parole rappresenta per Maria il ‘segno’ dato dall’angelo per rassicurarla: “anche Elisabetta nella sua vecchiaia ha concepito un figlio… nulla è impossibile a Dio” (Luca 1, 36-7). E così, dalle sue labbra sgorga una delle pagine più belle e traboccanti di gioia dell’Antico Testamento, in cui, dando voce alle secolari attese di tutto il suo popolo, Maria canta il compimento della promessa di un Dio che guarda agli ultimi e ai piccoli, e promette giustizia e pace: l’inizio della nuova Alleanza in Gesù.

L’Apocalisse coglie il senso profondo del posto di Maria nella ‘storia della salvezza’ ricorrendo a forti immagini cosmiche. Alla ‘fine dei tempi’ appare chiaro che la ricaduta del “sì” di Maria è ‘universale’ e insieme fuori dal ‘tempo’: con la sconfitta del “drago”, si torna infatti a Genesi, e alla maledizione di Dio al “serpente”: che insidierà il calcagno alla “donna” della nuova alleanza, ma senza riuscirvi. Perché lei gli “schiaccerà la testa” (Genesi 3,15).

E Paolo? Paolo è la Chiesa nascente che cerca di spiegare il senso di tutto questo alle nuove comunità. E la nostra Chiesa fa lo stesso con noi, oggi

Non siamo proiettati verso il nulla, ma verso una vita diversa, che ci apre alla speranza: grazie al suo “sì”, Maria ha spalancato per sé e per tutti le porte del Cielo



Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (11, 19; 12, 1-6a. 10ab)

Nel giorno del Signore, si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza…Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono… Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo».

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (15, 20-26)

Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte.

Lettura del Vangelo secondo Luca (1,39-55)

Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

 

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata…

Oggi la Chiesa ricorda Maria, colei “che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le aveva detto”, mettendo la sua esistenza al servizio della storia della salvezza. Possa la tua prima discepola, Signore, indicarle con forza a guardare innanzitutto ai deboli, agli umili, agli affamati di attenzione, accoglienza, pane, giustizia! Per questo ti preghiamo…

Ascoltaci, Padre buono!

 

L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore.

Signore, la nostra Comunità impari da Maria ad accogliere lo Spirito con gioia, per poter rispondere alla chiamata del Signore donando gioia agli altri. E, perché, anche dentro ciascuno di noi, il cuore esulti di gioia pensando a te, Signore, presente in noi e con noi. Per questo ti preghiamo…

Ascoltaci, Padre Buono!

 

Apparve nel cielo un segno grandioso: una donna ammantata di sole.

Signore, Maria è stata capace di accogliere per prima l’insegnamento di Gesù, seguendolo anche dove non avrebbe mai voluto. Il suo esempio straodinario ci aiuti a diventare discepoli veri, coraggiosi, portatori di luce e di speranza anche nelle difficoltà. Per questo ti preghiamo…

Ascoltaci, Padre Buono!

Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Le parole del Magnificat invitano a riflettere sul mondo di oggi e su quanto abbiamo bisogno di aderire al tuo progetto su di noi, Signore. Per intercessione di Maria, aiutaci a comprendere che attraverso l’umiltà, l’attenzione ai più piccoli, la generosità sarà possibile per tutti condividere nella pace beni e opportunità. Per questo ti preghiamo…

Ascoltaci, Padre buono!

Infine, oggi, preghiamo, insieme a Maria, per tutte le donne, perché dando vita, sappiano anche aprire i loro figli alla responsabilità e alla bellezza di un impegno per un mondo migliore. E per questo ti preghiamo…

Ascoltaci, Padre buono!