6 aprile – Quinta Domenica di Quaresima

Domenica di Lazzaro

Siamo ormai vicini alla Pasqua, e queste letture parlano già di morte: tuttavia anche di un ‘risveglio’, se non di una ‘risurrezione’. Betania per Gesù voleva dire amicizia, affetto, serenità. Ma ecco la malattia e poi la morte. Gesù viene chiamato, ma non si muove subito, pur conoscendo la gravità del male… E’ il momento del ‘segno’ più forte: la vittoria sulla morte. L’immagine inedita di un Dio fatto uomo capace di “scoppiare a piangere” davanti all’amico ormai cadavere da 4 giorni. Un segno così drammatico da scatenare da parte dei Giudei la decisione di uccidere un “uomo” così scomodo e soprattutto pericoloso…

Gli altri due brani parlano l’uno (Deuteronomio) della cura che Dio ha sempre del suo popolo, l’altro

(Paolo) della terribile fragilità dell’uomo e anche della “ira di Dio”.

Abbiamo ancora molto molto bisogno di te, oggi, Salvatore nostro, per uscire dai tanti “sepolcri” in cui ci stiamo un po’ alla volta chiudendo…


Lettura del libro del Deuteronomio (6, 4a; 26, 5-11)
Mosè disse: «Ascolta, Israele: tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”. Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al Signore, tuo Dio. Gioirai, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore, tuo Dio, avrà dato a te e alla tua famiglia».

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (1, 18-23a)
Fratelli, l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti…la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (11, 1-53)
Un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato…Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato»…Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio… ». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!»…. poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate»…Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta… gli andò incontro e…disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama»… ella si alzò subito e andò da lui… Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro. Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù…si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria… credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa…disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Io sono la risurrezione e la vita, chiunque crede in me, anche se muore, vivrà.
Signore, sostieni la Chiesa nell’insegnare che è possibile lasciarsi catturare dalla pietà, amare la pace e la giustizia, e riempire la vita del bene che dura oltre la morte. Per questo con speranza ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Togliete la pietra.
Signore Gesù, il tuo comando risuoni nella nostra Comunità come un invito a liberarci delle nostre tante incertezze e paure per proseguire il cammino comunitario sapendo che ciò che sembra impossibile a noi è invece possibile per te. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Credi questo?
Signore, nel cuore delle mie e nostre fatiche, tu ci interpelli direttamente. Concedici la forza di alzarci e di uscire, un passo alla volta, verso un futuro di speranza, senza rinviare o nasconderci dietro l’indifferenza. Per questo anche oggi ti preghiamo…Ascoltaci, Signore!

Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti.
Signore, in questo momento di grande confusione, guerre, sopraffazioni, l’uomo che hai creato a tua immagine e somiglianza, ritorni a te, lasciando operare la tua misericordia per ritrovare se stesso e il tuo amore. Per questo con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!