31 ottobre – Seconda Domenica dopo la Dedicazione

La partecipazione delle genti alla salvezza

Subito dopo la domenica dedicata alla missionarietà, queste letture ci fanno riflettere ancora una volta sul significato profondo di quel termine. Infatti, tutte tre, anche se in modo diverso, insistono sulla universalità della chiamata di tutti gli uomini di ogni tempo da parte di un Dio che si rivela come Padre di tutti. 

Infatti non ci sono esclusi di sorta: nessuno straniero che viva ‘bene’ umanamente, secondo quanto il Signore chiede a tutti (i comandamenti e le beatitudini) può essere lasciato fuori. E così nessun eunuco, prototipo di un essere incapace di dare vita (e quindi ai margini della società) (Isaia). Ma lo ripete Gesù in persona nel brano del vangelo, allargando il concetto e spiegandolo meglio.

La ‘cena’ nella Bibbia è molto spesso usata per raffigurare da una parte la ‘chiamata’ al servizio, e dall’altra il ‘banchetto’ dei cieli, quindi del ‘regno’.  Dunque, questo personaggio convoca molti invitati. Sono le persone che conosce bene, ovviamente, quelle con cui dovrebbe avere sintonia. Siamo, trasponendo la storia, noi, battezzati che ogni domenica ci avviciniamo all’eucaristia. E l’invito è pressante: “venite, è pronto!”. Ma la risposta non c’è: sono persone ben conosciute che questo “uomo” vorrebbe avere con sé per festeggiare… ma ognuno ha qualche cosa di più importante o interessante da fare. Ed è così che il “padrone di casa” cambia interlocutori, e in questa cena entreranno dunque quelli che il nostro Papa chiama gli “scarti”: poveri, storpi, ciechi e zoppi…

San Paolo applica questo stesso criterio ai pagani convertiti -“incirconcisi nella carne”- che in nessun modo debbano considerarsi di ‘serie B”, dato che, nello Spirito di Gesù risorto, non sono ormai “più stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio”.

Dunque, alla luce di queste due domeniche, la “missione” -vicina e lontana- del credente di oggi è quella di annunciare la buona notizia di Gesù soprattutto con la propria vita, e accompagnare chi incontriamo nel nostro cammino, come Filippo ha fatto con l’eunuco nella narrazione di Atti di domenica scorsa.


Lettura del profeta Isaia (56, 3-7)
Isaia disse: «Non dica lo straniero che ha aderito al Signore: “Certo, mi escluderà il Signore dal suo popolo!”. Non dica l’eunuco: “Ecco, io sono un albero secco!”. Poiché così dice il Signore: “Agli eunuchi che osservano i miei sabati, preferiscono quello che a me piace e restano fermi nella mia alleanza, io concederò nella mia casa… un monumento e un nome più prezioso che figli e figlie; darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato. Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo e per amare il nome del Signore, e per essere suoi servi, quanti si guardano dal profanare il sabato e restano fermi nella mia alleanza, li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli”».

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (2, 11-22)
Fratelli, ricordatevi che un tempo voi, pagani nella carne, chiamati non circoncisi da quelli che si dicono circoncisi perché resi tali nella carne per mano d’uomo, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne. Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.

Lettura del Vangelo secondo Luca (14, 1a. 15-24)
Un sabato il Signore Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei. Uno dei commensali gli disse: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!». Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Perché la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli… 
Signore, fa che sappiamo sognare e vivere la Chiesa come luogo di preghiera e comunione nel tuo nome: dove la gioia è il gusto dell’incontro con l’altro, e il camminare tutti insieme, aprendo il cuore alla speranza della salvezza. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto.
Signore, con il Battesimo chiami i piccoli Emma, Riccardo, Sofia, Virginia e Zelda a far parte della tua Chiesa. Lo Spirito ci aiuti perché, con l’esempio dei genitori, padrini, e della Comunità, imparino a camminare nell’amore vicendevole: perché è lì che troveranno il tuo volto. E per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Ma c’è ancora posto…
Tutti noi, indaffarati e preoccupati da mille cose, siamo sempre tentati di rifiutare l’invito del Signore. E allora, forse, mentre ci aspetti tutti, dovremmo chiederci se c’è veramente posto per te, Signore, nella nostra vita… Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Così dunque voi non siete più stranieri, né ospiti, ma siete concittadini dei santi.
Signore, sostieni l’impegno e la generosità di chi, seguendo il cammino della Croce, considera le differenze e diversità come possibilità di dialogo e di accoglienza. E perché ognuno in questo mondo trovi il suo posto come costruttore di pace e unità, con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!