31 luglio – Ottava Domenica dopo Pentecoste

Siamo a una nuova svolta della storia di Israele, che si organizza via via. Degli uomini di Dio, che esercitavano la giustizia in quanto ‘giudici’ come Samuele: ma poi, chi comanderà? I suoi figli? Non è detto però che il carisma del padre passi inalterato ai figli: infatti, si comporteranno ben diversamente. Gli anziani propongono allora di ricorrere a un ‘re’: per “fare come tutti”! Samuele si dispiace, ma il Signore interviene: lasciali fare. Vedranno il risultato… E le parole che lo scrittore mette in bocca a Dio contengono una visione dura, amarissima -e purtroppo corretta- di quanto avviene quando a un uomo è dato troppo potere. 

Dio avrà parlato davvero così, o sarà piuttosto chi, scrivendo, ha ben presente una realtà ben sperimentata? Quindi, il potere politico è sempre violento, ingiusto, corrotto? Ci possono aiutare -il problema è attuale- vangelo ed epistola. Nel vangelo, si tratta di un tranello, ordito a danno di Gesù, sulla liceità di pagare o meno le tasse a un nemico: odiato e invasore. Ma Gesù si smarca e richiama la realtà. C’è uno Stato, con le sue esigenze -lo sappiamo anche noi- e a questo è chiesto di rispondere. Ma per chi crede, non ci sono solo questi ‘obblighi’ –obblighi, notiamo-, perché, come dice Paolo, “uno solo è Dio” ed è a lui, alla fine, che dobbiamo davvero rendere conto.

 Paolo cerca di ridirlo in maniera quotidiana ai suoi convertiti. Innanzitutto, l’apostolo cerca di allontanare l’idea che i nuovi ‘cristiani’ siano dei pericolosi rivoluzionari. Anzi, ai suoi chiede di essere cittadini rispettosi nei confronti di una autorità non solo riconosciuta ma da sostenere: e questo proprio perché, da credenti, essi sanno bene che Dio vuole che “tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità”. Ai buoni credenti è dunque chiesto che “preghino” per chi li governa, alzando “al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche”. 

 E noi? Siamo in un momento difficile e confuso: guerre, pandemia, scarsità di beni, lotte,  vuoti di potere. Anche oggi, il Signore ci chiede di partecipare alla vita civile, e a farlo da credenti, capaci di avere “mani pure” e di pregare con forza per la giustizia, il bene comune, la pace… 


Lettura del primo libro di Samuele (8, 1-22a)
Quando Samuele fu vecchio, stabilì giudici d’Israele i suoi figliI figli di lui però non camminavano sulle sue orme, perché deviavano dietro il guadagno, accettavano regali e stravolgevano il diritto. Si radunarono allora tutti gli anziani d’Israele e vennero da Samuele a Rama. Gli dissero: «Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non camminano sulle tue orme. Stabilisci quindi per noi un re che sia nostro giudice, come avviene per tutti i popoli». Agli occhi di Samuele la proposta dispiacque»…Il Signore disse a Samuele: «Ascolta la voce del popolo… perché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di loro… Ascolta pure la loro richiesta, però ammoniscili chiaramente e annuncia loro il diritto del re che regnerà su di loro». Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva chiesto un re. Disse: «Questo sarà il diritto del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio… li costringerà ad arare i suoi campi, mietere le sue messi e apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri. Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. Prenderà pure i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li darà ai suoi ministri. Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi cortigiani e ai suoi ministri. Vi prenderà i servi e le serve, i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori. Metterà la decima sulle vostre greggi e voi stessi diventerete suoi servi. Allora griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà». Il popolo rifiutò di ascoltare la voce di Samuele e disse: «No! Ci sia un re su di noi. Saremo anche noi come tutti i popoli; il nostro re ci fa da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie». Samuele ascoltò tutti i discorsi del popolo e li riferì all’orecchio del Signore. Il Signore disse a Samuele: «Ascoltali: lascia regnare un re su di loro»

Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (2, 1-8)
Carissimo, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo –dico la verità, non mentisco–, maestro dei pagani nella fede e nella verità. Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche.

Lettura del Vangelo secondo Matteo (22, 15-22)
I farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo il Signore Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». A queste parole rimasero meravigliati, lo lasciarono e se ne andarono.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Dio nostro salvatore vuole che tutti gli uomini siano salvati.
Signore, hai dato alla Chiesa il compito di portare la tua Parola nel mondo. Aiutala a testimoniarla con la vita e con la fede, perché tutti possano conosce la verità, e vivere la grande speranza della salvezza. Per questo ti preghiamo… Guida, Signore, il nostro cammino!

Rendete a Cesare quel che è di Cesare …
Sostieni, Signore, la nostra Comunità nella responsabilità che tutti abbiamo di essere cittadini esemplari, attenti al bene comune, in coerenza, come tu ci chiedi, con la nostra fede. Per questo ti preghiamo… Guida, Signore, il nostro cammino!

Voglio, dunque, che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collere e polemiche.
Signore, è nella preghiera che si manifesta ciò che siamo e ciò che custodiamo nel nostro cuore: la fede, l’amore, la continua maturazione della nostra adesione al cammino di Cristo. Aiutaci a non essere egoisti nella preghiera, ma ad aprirci davvero ai bisogni di tutti. Per questo ti preghiamo… Guida, Signore, il nostro cammino!

I figli di lui però… deviavano dietro il guadagno, accettavano regali e stravolgevano il diritto.
Signore Gesù, in ogni epoca il potere ha corrotto e presto cambiato anche le buone intenzioni iniziali. Ti preghiamo, aiutaci a comprendere che ognuno di noi ha la propria parte di responsabilità nel seguire e partecipare alla vita del nostro Paese. Per questo con forza ti preghiamo… Guida, Signore, il nostro cammino!