Celebrazione della Passione del Signore
Con la liturgia del Giovedì Santo abbiamo accompagnato il Signore sino alla profondissima prigione di Caifa, scavata nella roccia e ancora visitabile a Gerusalemme nella chiesa di San Pietro in Gallicantu, dove egli ha passato una cupa notte in solitudine e catene, come anche oggi i tanti perseguitati della terra…
Nella liturgia del Venerdì Santo, lo seguiremo portato al Pretorio, per concludere il processo davanti al tribunale civile. Il governatore Pilato cercherà di risparmiare questo prigioniero inquietante, pieno di una dignità superiore, che gli risponde a tono (“tu non avresti alcun potere su di me se non ti fosse stato dato dall’alto” – Giovanni,19, 11), che non si piega a invocare quella libertà che Pilato vorrebbe in realtà dargli (“ma che male ha fatto?”), e che sarà invece costretto a negare per questioni in sostanza politiche (“se liberi costui non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare -Giovanni 19,12). Così, liberato sarà un pregiudicato comune, Barabba.
Gesù si avvia al Calvario… Ormai è un ‘poco di buono’ anche per i Romani del Pretorio… sputi, insulti, derisioni feroci, inutili violenze a chi è ritenuto ormai privo di dignità: del resto lo stesso Pilato, immediatamente dopo aver riconosciuto la sua innocenza, non lo ha fatto comunque flagellare? Eppure, alla fine, con grande rincrescimento dei Capi del Sinedrio, l’iscrizione della condanna porterà la scritta: “Costui è Gesù, il re dei Giudei”.
Conosciamo la conclusione: al Signore non sarà fatto sconto di nulla: beffe, derisioni, e sfide, ultime ‘tentazioni’ del suo ‘nemico’ di sempre, l’abbandono da parte di tutti, persino di “Dio”… Poi l’ultimo “grido a gran voce”, che racchiude quello dell’Umanità di ogni tempo contro il Male…
Ai piedi della croce solo donne: Maria e le discepole. Fuggiti gli apostoli. Suicida Giuda. E noi?…
I due brani profetici di Isaia ci sono di grande aiuto: il primo ci fa entrare nello spirito di Gesù stesso nel momento di questa ‘offerta’ libera e così dolorosa, fatta per tutti noi perché “colui che cammina nelle tenebre, senza avere la luce” possa sempre “confidare” e “affidarsi a Dio”. Nella seconda invece, il profeta anticipa i punti nodali della Passione e ci consente di vivere dall’interno il momento cruciale della nostra fede.
Le letture di questa celebrazione sono sul sito della Diocesi, QUI.
Il Venerdì Santo, le preghiere sono state pensate per rappresentare nella liturgia tutti i settori della vita personale, comunitaria, ecclesiale, civile: una lunghissima e grande ‘preghiera universale’.
- Lodi: ore 8:00
- Via Crucis: ore 15:00
- Celebrazione della Passione del Signore : ore 18:30
- Via Crucis animata dal coro parrocchiale: ore 21:00