28 settembre – Quinta Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

Tema di questa domenica è certamente quello della ‘accoglienza’ di tutti ‘a prescindere’ dal loro essere vicini, lontani, diversi… arrivando addirittura ai propri nemici. Tre brani, tre sottolineature e declinazioni differenti.

Iniziando dalla ‘voce di Dio’ profeticamente espressa da Isaia: ai cui occhi non ci sono e non ci saranno mai ‘esclusi’. Non importa se si tratta di stranieri, o di chi sta ai margini della società (l’eunuco incapace di generare). Tutti saranno accolti da questo Padre la cui casa a buon diritto viene chiamata “casa di preghiera per tutti i popoli”.

Allo stesso modo, Paolo si rivolge ai ‘neofiti’ delle sue comunità – in massima parte ex ebrei e ancor più ex pagani – chiedendo loro con forza di accogliersi “gli uni gli altri come Cristo accolse voi”.

Ma è il vangelo di Luca che racconta in modo chiaro a noi oggi come intendere – e dunque anche vivere – la completa apertura del Padre a “tutti i popoli”. Gesù infatti entra nel particolare. Tutti vuol dire anche chi ti maledice, ti fa del male, ti tratta male, si appropria dei tuoi beni… In una parola: “come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro”. Amare, essere misericordiosi, non giudicare, perdonare, dare… Una strada difficile, ma anche molto chiara. E che, nel nostro intimo, sappiamo però essere quella giusta: in grado di darci serenità e ‘pace’.


Lettura del profeta Isaia (56, 1-7)
Così dice il Signore: «Osservate il diritto e praticate la giustizia, perché la mia salvezza sta per venire, la mia giustizia sta per rivelarsi»…Non dica lo straniero che ha aderito al Signore: «Certo, mi escluderà il Signore dal suo popolo!». Non dica l’eunuco: «Ecco, io sono un albero secco!». Poiché così dice il Signore: «Agli eunuchi che osservano i miei sabati, preferiscono quello che a me piace e restano fermi nella mia alleanza, io concederò nella mia casa e dentro le mie mura un monumento e un nome più prezioso che figli e figlie; darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato. Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo e per amare il nome del Signore, e per essere suoi servi, quanti si guardano dal profanare il sabato e restano fermi nella mia alleanza, li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera… perché la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli».

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (15, 2-7)
Fratelli, ciascuno di noi cerchi di piacere al prossimo nel bene, per edificarlo. Anche Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso, ma, come sta scritto: «Gli insulti di chi ti insulta ricadano su di me». Tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza. E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio.

Lettura del Vangelo secondo Luca (6, 27-38)
Il Signore Gesù disse: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

La mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli.
Signore, nel giorno in cui si celebra la giornata dei migranti e rifugiati, la Chiesa sappia ricordare a tutti i cristiani che non si può amare Dio senza amare gli altri, e senza farsi domande o senza porre condizioni e limiti all’accoglienza. Perché l’amore ha sempre il volto concreto del prossimo che ha bisogno di noi. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

E come volete che gli uomini facciano a voi, così fate anche a loro.
Signore, accogliamo con gioia i piccoli battezzandi Edoardo e Federico, perché le loro famiglie, i padrini e le madrine si sentano accompagnati dalla nostra Comunità nell’avvicinare alla fede i loro piccoli e nel farli crescere testimoniando loro l’amore fraterno verso tutti. Per questo con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia, più che in tutte le ricchezze.
Signore, grazie per il dono di p. Vincenzo che oggi celebra con noi la prima messa solenne. Sostenuto dalle nostre preghiere e dal nostro affetto, sia sempre un servo fedele e gioioso del tuo Vangelo, facendosi prossimo a tutti i tuoi figli, e la sua vita sia segno vivo della tua presenza in mezzo a noi. Concedigli la tua grazia e la forza per portare a compimento la missione che gli hai affidato. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore

Accoglietevi gli uni gli altri…
La Festa dell’oratorio – ha detto con forza il Vescovo – è il momento in cui tutta la Comunità è chiamata a interrogarsi su come testimoniare fede, speranza e carità alle nuove generazioni, con corresponsabilità e in condivisione. E perché l’anno che si apre possa fare del nostro oratorio un luogo di accoglienza, crescita, amicizia, speranza nel futuro e gioia, tutti insieme oggi ti preghiamo, Ascoltaci, Signore!

A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male!
Perché, grazie all’intercessione di Gesù e di Maria, questo messaggio di amore possa diffondersi nei cuori dei popoli in guerra, e la pace possa finalmente trovare compimento, con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!