27 ottobre – Prima Domenica dopo la Dedicazione

Una domenica speciale, questa del ‘mandato’ missionario: che consegna a ognuno di noi, come credente, il compito di annunciare la ‘buona notizia’ della salvezza. Occorre partire dal vangelo di Marco che racconta, con poche ma chiare parole, la consegna del Signore prima del suo ‘commiato’. Dando anche il modo di riconoscere la sua presenza: cambiare in nome suo -e in modo positivo- il presente. Ma come? Sono dei miracoli! Sì, miracoli straordinari, ma anche miracoli di terza e quarta mano -che sono poi i nostri- come diceva Gregorio di Nissa: parlare bene anche di chi non ci piace, rinunciare a qualcosa cui si tiene per soccorrere qualcuno, ascoltare chi è noioso, vedere le difficoltà che incontriamo e fermarci per un aiuto…

Luca, negli Atti, aggiunge importanti suggerimenti. Il primo riguarda l’attenzione che dobbiamo avere nelle nostre giornate a quanto ci accade: perché talora è lo Spirito stesso che ci indica una strada che mai avremmo pensato potesse esserci… e tocca a noi suscitare domande e cercare di rispondere!

Infine, san Paolo aggiunge che questa buona notizia di speranza salvezza e vita riguarda tutti perché Dio “vuole che tutti gli uomini siano salvati”. Tutti tutti tutti…


Lettura degli Atti degli Apostoli (8, 26-39)
Un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: «Àlzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». Egli si alzò e si mise in cammino, quand’ecco un Etìope, eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia… che era venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaia. Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va’ avanti e accòstati a quel carro». Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Egli rispose: «E come potrei capire, se nessuno mi guida?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo: «Come una pecora egli fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, la sua discendenza chi potrà descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita ». Rivolgendosi a Filippo, l’eunuco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c’era dell’acqua e l’eunuco disse: «Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?». Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò. Quando risalirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada.

Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (2, 1-5)
Carissimo, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù.

Lettura del Vangelo secondo Marco (16, 14b-20)
Signore Gesù apparve agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo a ogni creatura.
Aiuta, Signore, la Chiesa tutta a rimanere fedele al cuore di Cristo nell’annuncio della buona notizia- come esorta Papa Francesco nell’ultima enciclica “Ci ha amati”- perché l’amore possa cambiare la storia e realizzare già ora il tuo Regno. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Allora essi partirono… mentre il Signore agiva insieme con loro.
Signore, alla nostra Comunità non hai affidato il mondo, ma ci hai chiesto comunque di partire perché intorno a noi c’è  sempre bisogno di qualcuno che porti la tua parola di misericordia e speranza. Donaci fede grande e coraggio, camminando insieme con noi. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

E come potrei capire, se nessuno mi guida?
Come l’eunuco, anche noi oggi diciamo: “Come potremmo capire, se tu non ci guidi?” Ti chiediamo, Signore, di inviare il tuo Spirito per illuminarci, per discernere la verità e camminare secondo la tua Parola. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Che cosa impedisce che io sia battezzato?
Signore, con il Battesimo chiami nella tua Chiesa i piccoli Christian, Edoardo, Iole Matilde, Laurence, Lorenzo, Sara, Sophia e Vittoria. Sostenute dalla comunità, padrini e madrine, le loro famiglie si impegnano così personalmente a farli crescere nei tuoi insegnamenti, consapevoli di essere figli amati. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!