25 febbraio – Seconda Domenica di Quaresima, della Samaritana

La liturgia ambrosiana propone sempre le stesse letture durante la Quaresima: quindi le conosciamo molto bene tutte. Eppure ogni volta sono capaci di dirci qualche cosa di nuovo. Possiamo iniziare dal Deuteronomio, e dalla prima alleanza di Dio con il popolo di Israele. Lo “Shemà Israel”: “Ascolta Israele”… Le “regole di vita” dell’Antico Testamento, al quale Gesù ha portato la novità della prospettiva dell’amore incondizionato di Dio per l’umanità, tanto da incarnarsi e morire per questo.

Ed ecco il Signore nel brano di Giovanni: sulle strade di Israele per conoscere e farsi conoscere, per ascoltare e farsi ascoltare, per guardare nel profondo… e perdonare, guarire, ridare vita. Stanco in un mezzogiorno assolato, seduto al pozzo di Giacobbe, che ‘chiede’ lui acqua, che scruta questa donna dalla vita complicata, eppure intelligente, che cerca di ‘capire’. Una storia bellissima, che termina con un’anfora abbandonata perché inutile per l’acqua che da’ vita… e poi la conversione di una città.

San Paolo lo dice ai suoi convertiti, e a noi oggi: abbiamo “un solo Dio e Padre di tutti che… opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti”, ma ciascuno di noi ha un suo ‘carisma’: che dev’essere speso a ‘servizio’ di tutti. Ed è da questo che nasce la Chiesa.


Lettura del libro del Deuteronomio (5, 1-2. 6-21)
Mosè convocò tutto Israele e disse loro: «Ascolta, Israele, le leggi e le norme che oggi io proclamo ai vostri orecchi: imparatele e custoditele per metterle in pratica. Il Signore, nostro Dio, ha stabilito con noi un’alleanza sull’Oreb. “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile. Non avrai altri dèi di fronte a me… Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronuncerai invano il nome del Signore… Osserva il giorno del sabato… Ricòrdati che sei stato schiavo nella terra d’Egitto e che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore, tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno del sabato. Onora tuo padre e tua madre… Non ucciderai. Non commetterai adulterio. Non ruberai. Non pronuncerai testimonianza menzognera contro il tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo. Non bramerai la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo”».

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (4, 1-7)
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (4, 5-42)
Il Signore Gesù giunse a una città della Samaria chiamata Sicar… qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere»… Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana… Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva?… Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno»…  «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui… i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui. Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia…Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete…». Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».


Preghiere dei fedeli della Comunità di santa Croce

Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati.
Signore, in un mondo che ha perso la fiducia nei valori più grandi, la tua Chiesa -e tutte le Chiese cristiane- possano invocare lo Spirito, per trovare nell’unità la forza di chiamare tutti alla speranza. Per questo ti preghiamo… Purifica, Signore, i nostri cuori!

Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo…
Signore, oggi, mentre accogliamo con gioia nella nostra Comunità le piccole Ludovica e Marina che saranno battezzate domenica pomeriggio, preghiamo perché questa tua Parola possa aiutarci tutti a vivere e crescere nella fede grazie all’amicizia e all’aiuto reciproco. Per questo ti preghiamo… Purifica, Signore, i nostri cuori!

Che cosa cerchi?
Che cosa cerco, se non la tua pace, Signore? Guidami a essere strumento della pace, a seminare amore dove c’è odio, a portare luce dove regna l’oscurità. Per questo ti preghiamo… Purifica, Signore, i nostri cuori!

Non ti farai idolo, né immagine alcuna… Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. 
Ti preghiamo, Signore, per tutta l’umanità. Alzando lo sguardo sia capace di riscoprire che, confidando in te, può evitare di rimanere affascinata dagli idoli del potere, denaro e successo, lasciando che sia solo tu a dare senso e completezza alla nostra vita. Per questo ti preghiamo… Purifica, Signore, i nostri cuori!

Siamo stati chiamati a riorganizzarci partendo dai nuovi Consigli pastorali che voteremo in maggio, e il nostro Vescovo chiede a tutti di sentirsi personalmente responsabili del futuro della nostra Comunità. E perché lo Spirito ci aiuti in questo cammino, preghiamo… Purifica, Signore, i nostri cuori!