25 dicembre – Natale del Signore, Messa del giorno

Il 25 dicembre celebriamo le sante Messe secondo l’orario festivo.

Letture tutte ben note, ma non per questo capaci di farci riflettere seriamente sul rapporto fra Dio e l’umanità. Sempre pronta, come vediamo ogni giorno, a far trionfare l’egoismo, la crudeltà, l’ingiustizia che porta sangue e morte (Isaia) facendo violenza al ‘sogno’ di Dio sull’Uomo.

Perché c’è un ‘altro modo’ di vivere il tempo che ci è dato: famiglia, affetti, accoglienza, semplicità, sobrietà, capacità di essere sereni anche nelle difficoltà della vita…

“Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio”. Ma è DIO incarnato! Figlio? Lo abbiamo accolto?


Lettura del profeta Isaia (8, 23b – 9, 6a)
In passato il Signore Dio umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti. Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Madian. dati Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati, in pasto al fuoco. Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.

Lettera agli Ebrei (1, 1-8a)
Fratelli, Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo. Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato. Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato»? E ancora: «Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: «Lo adorino tutti gli angeli di Dio». Mentre degli angeli dice: «Egli fa i suoi angeli simili al vento, e i suoi ministri come fiamma di fuoco», al Figlio invece dice: «Il tuo trono, Dio, sta nei secoli dei secoli».

Lettura del vangelo secondo Luca  (2, 1-14)
Un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Non temete: ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo.
Signore, oggi possiamo trovare la “grande gioia” del Natale nel suo annuncio di pace: che tanto desideriamo, e tanto più ci manca. Aiuta la Chiesa -e tutti noi- a compiere piccole azioni concrete per realizzare, ogni giorno, l’evento di un Natale di pace. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio…
A Natale celebriamo la nascita di Gesù che viene al mondo proprio per tutti. La nostra Comunità, Signore, guardando al Bambino di Betlemme, sappia essere disponibile e generosa in particolare con le persone più fragili, ricordando che siamo tutti fratelli, figli di un solo Padre. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia.
Signore fa’ che la gioia e la letizia del Natale non sia un momento passeggero! Guidaci a vivere secondo i tuoi insegnamenti, per riflettere il tuo amore in tutti i cuori che cercano la luce. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse.
Signore, aiuta questa nostra umanità ad accogliere con umiltà la tua presenza in mezzo a noi! Perché solo così sapremo accettare la nostra fragilità, metterla nelle tue mani, e lasciarci guidare verso un futuro di giustizia, fratellanza, pace. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!