La profezia di Israele ha preso forma nella persona di un “bambino”: e che, in modo straordinario, è portatore di una luce e una gioia strettamente legate a giustizia e quindi pace. Lo raccontano i profeti, ma lo concretizza invece storicamente Luca. Passiamo così da un antichissimo profeta a dati reali e riscontrabili: un censimento chiesto dalle autoritĂ romane del tempo, esattamente sotto il governatore Quirinio. E con tutto quello che un censimento porta con sĂ©: farsi registrare nel luogo di provenienza, Betlemme per Giuseppe e la sua famiglia. Anche se con un parto in vista.Â
Gesù entra così nella storia umana: non a casa sua, di notte, nel primo ricovero trovato. Fra animali e pastori. Uno strano modo per il Figlio di Dio il cui “trono sta nei secoli dei secoli” come immagina san Paolo. Ma la tradizione ci dice che si tratta comunque di una nascita di particolare importanza. Tanto da cambiare per sempre il futuro dell’umanità tutta: non saranno più i profeti a parlare di Dio agli uomini, bensì questo Dio di sembianze umane: uomo ma ben più importante di un uomo e persino di un angelo, perché Dio lui stesso!
Che parlerà a tutti quelli che, come i pastori, sapranno ascoltare gli angeli, e quelli che, come i Magi, sanno ancor oggi alzare gli occhi per guardare il cielo e le stelle…
Lettura del profeta Isaia (8, 23b – 9, 6a)
In passato il Signore Dio umiliò la terra di ZĂ bulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderĂ gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti. Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia… PerchĂ© ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati, dati in pasto al fuoco. PerchĂ© un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio… Grande sarĂ il suo potere e la pace non avrĂ fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Lettera agli Ebrei (1, 1-8a)
Fratelli, Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio… Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente… divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato. Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato»? E ancora: «Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: «Lo adorino tutti gli angeli di Dio». Mentre degli angeli dice: «Egli fa i suoi angeli simili al vento, e i suoi ministri come fiamma di fuoco», al Figlio invece dice: «Il tuo trono, Dio, sta nei secoli dei secoli».
Lettura del Vangelo secondo Luca (2, 1-14)
Un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra…fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria cittĂ . Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla cittĂ di NĂ zaret, salì in Giudea alla cittĂ di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perchĂ© per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarĂ di tutto il popolo: oggi, nella cittĂ di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel piĂą alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».Â
Preghiere dei fedeli della ComunitĂ di Santa Croce
L’angelo disse loro: non temete: ecco vi annuncio una grande gioia che sarĂ di tutto il popolo.Â
Signore, hai dato alla Chiesa la missione di annunciare al mondo la gioia. E perché sappia indicare con coraggio e perseveranza la via della nuova vita in Cristo. Ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia.Â
Signore, queste parole sono la sintesi del messaggio del Natale di GesĂą: l’invito a una contemplazione umile e profonda. La nostra ComunitĂ si impegni a portare quel segno di pace nella propria vita, agendo con giustizia e amore in un mondo spesso rumoroso e prepotente. Ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Tu sei mio figlio.
Con la nascita di GesĂą, l’invisibile si è reso visibile agli occhi dei credenti, e per questo salga a te la nostra preghiera di lode e ringraziamento! Ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Cantate al Signore, uomini di tutta la terra
Senza la pace non possiamo essere felici, di fronte alle ingiustizie siamo spesso impotenti. Eppure, vogliamo cantare: cantare l’Amore, che è un’arma invincibile. Cantare la Speranza, che è la nostra forza. Perché il mondo ascolti il nostro canto. Ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

