Come relazionarsi a Dio? Questa, la domanda sottintesa alla tre letture di questa domenica. Con riposte differenti ma che, alla fine, sono tutte capaci di aiutarci.
L’atteggiamento del grande re Davide rimproverato dalla figlia di Saul rimanda così alla dimensione di una profonda e sentita percezione della propria debolezza: e dunque parla di ‘umiltà’. Perché, come poi dice san Paolo, Dio è sempre totalmente ‘altro’ rispetto all’umanità. Ed è lui che spariglia sempre i nostri punti di riferimento: “perché nessuno possa vantarsi davanti a Dio”.
Certamente, però, l’orizzonte cristiano è diverso, come l’apostolo spiega, dato che il Signore ci ha ‘riscattato’. Non a poco prezzo però. E Gesù non lo nega: anzi. C’è di mezzo la Croce: la sua, ma anche la nostra.
E tutti ne abbiamo – e ne avremo – sempre una. Perché la testimonianza del cristiano esige una coerenza certamente non facile, come vediamo tutti i giorni. Difficile davvero senza l’aiuto del Signore e del suo Spirito…
Lettura del secondo libro di Samuele (6, 12b-22)
Davide andò e fece salire l’arca di Dio dalla casa di Obed-Edom alla Città di Davide, con gioia… Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Davide era cinto di un efod di lino. Così Davide e tutta la casa d’Israele facevano salire l’arca del Signore con grida e al suono del corno. Quando l’arca del Signore entrò nella Città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardando dalla finestra vide il re Davide che saltava e danzava dinanzi al Signore e lo disprezzò in cuor suo. Introdussero dunque l’arca del Signore e la collocarono al suo posto… Davide offrì olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore. Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore degli eserciti e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d’Israele, uomini e donne, una focaccia di pane per ognuno, una porzione di carne arrostita e una schiacciata di uva passa… Davide tornò per benedire la sua famiglia; gli uscì incontro Mical, figlia di Saul, e gli disse: «Bell’onore si è fatto oggi il re d’Israele scoprendosi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe davvero un uomo da nulla!». Davide rispose a Mical: «L’ho fatto dinanzi al Signore… ho danzato davanti al Signore. Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò vile ai tuoi occhi, ma presso quelle serve di cui tu parli, proprio presso di loro, io sarò onorato!».
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (6, 12b-22)
Fratelli, ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili. Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio. Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto, «chi si vanta, si vanti nel Signore».
Lettura del Vangelo secondo Marco (8, 34-38)
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, il Signore Gesù disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti, quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Signore, questo è il tuo messaggio universale: il messaggio alla tua Chiesa. Aiutala a diffonderlo raggiungendo tutti gli uomini e donne di buona volontà. La croce si incontra nel cammino della vita: bisogna accettarla e con il tuo aiuto viverla come un dono. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli…
Signore Gesù, nella nostra Comunità ognuno ha un compito preciso, che – lo spiega san Paolo – non dipende dalle personali doti culturali, sociali o economiche, ma dalla capacità di vedere la vita in tutti i suoi aspetti attraverso gli occhi di Gesù stesso. Chiediamo al tuo Spirito di aiutarci, Signore. E per questo ti preghiamo…Ascoltaci, Padre buono!
Chi si vanta, si vanti nel Signore.
Signore, le parole di san Paolo ci ricordano che, quando siamo tentati di vantarci per i nostri successi, è solo grazie alla tua grazia che possiamo compiere qualsiasi buona opera. Fa’ che il nostro ringraziamento sia dunque rivolto sempre e solo a te. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita?
Signore Gesù, guardando a tanta parte del mondo di oggi -da chi ha nelle mani il futuro dell’umanità a ciascuno di noi nella vita quotidiana-, chiediamo al tuo Spirito di soffiare con forza per farci seriamente questa domanda e trarne le giuste conclusioni. Per questo con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!