Stiamo toccando con mano come la liturgia sappia accompagnarci nel tempo in una interessante ‘catechesi comunitaria’ e, nelle domeniche fino all’Assunzione, il tema sul quale saremo chiamati a riflettere è quello della “alleanza” fra Dio e noi (prima Israele, ora tutti…). Iniziando ovviamente con Mosè: colui che ha potuto “entrare nella nube” del monte di Dio, rimanendovi “quaranta giorni e quaranta notti” (lo stesso tempo di Gesù nel deserto, prima della sua vita pubblica). Poi verranno Giosuè, Saul, Davide…
In questa domenica è però fondamentale il vangelo che narra il momento stesso della morte di Gesù in croce, e anche l’insegnamento di Paolo, rivolto ai suoi ‘neofiti’ e insieme ai discepoli di tutti i tempi: noi compresi… Dio stesso aveva promesso una “alleanza nuova”: il che significa che la prima non era risultata “perfetta”: cioè non aveva impedito al suo popolo di essere “infedele”.
Una nuova alleanza, dunque, la nostra; non più scritta nella pietra, ma con nuove “leggi” impresse nei cuori e nella mente dei discepoli. E ‘sigillata’ dall’offerta che di se stesso ha fatto – e compie in ogni celebrazione eucaristica- il Signore Gesù stesso.
Lettura del libro dell’Esodo (24, 3-18)
Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!». Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore…Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto». Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo…!». Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta anziani d’Israele. Essi videro il Dio d’Israele: sotto i suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffìro, limpido come il cielo… Il Signore disse a Mosè: «Sali verso di me sul monte e rimani lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho scritto per istruirli». Mosè si mosse con Giosuè, suo aiutante, e Mosè salì sul monte di Dio. Agli anziani aveva detto: «Restate qui ad aspettarci, fin quando torneremo da voi; ecco, avete con voi Aronne e Cur: chiunque avrà una questione si rivolgerà a loro». Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte. La gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube. La gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come fuoco divorante sulla cima della montagna. Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti.
Lettera agli Ebrei (8, 6-13a)
Fratelli, Gesù ha avuto un ministero tanto più eccellente quanto migliore è l’alleanza di cui è mediatore, perché è fondata su migliori promesse. Se la prima alleanza infatti fosse stata perfetta, non sarebbe stato il caso di stabilirne un’altra. Dio infatti, biasimando il suo popolo, dice: «Ecco: vengono giorni, dice il Signore, quando io concluderò un’alleanza nuova con la casa d’Israele e con la casa di Giuda. Non sarà come l’alleanza che feci con i loro padri, nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto; poiché essi non rimasero fedeli alla mia alleanza, anch’io non ebbi più cura di loro, dice il Signore. E questa è l’alleanza che io stipulerò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il Signore: porrò le mie leggi nella loro mente e le imprimerò nei loro cuori; sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Né alcuno avrà più da istruire il suo concittadino, né alcuno il proprio fratello, dicendo: “Conosci il Signore!”. Tutti infatti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande di loro. Perché io perdonerò le loro iniquità e non mi ricorderò più dei loro peccati». Dicendo alleanza nuova, Dio ha dichiarato antica la prima.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (19, 30-35)
Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Signore, la Chiesa sappia guidare il tuo popolo alla conoscenza intima e diretta della tua presenza, lasciandosi riconciliare con te. E perché la fede nella tua alleanza renda ciascuno vero testimone della tua alleanza, con speranza ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto.
Queste antiche parole di Esodo parlano della prima alleanza del popolo di Israele. E sappiamo bene quanto siano state troppo spesso inefficaci. Signore Gesù, il tuo Spirito aiuti la nostra Comunità a riflettere sulla sua fede, ma soprattutto su come viverla per testimoniarla nelle scelte di ogni giorno. Per questo ti preghiamo…
Conosci il Signore!
Signore, desidero ringraziarti per averci donato tuo Figlio Gesù che, con la sua vita, morte e risurrezione, ci ha nuovamente resi degni del tuo amore e della tua misericordia. Per questo forza ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Ascoltate oggi la voce del Signore.
Signore, la tua voce risuona dentro e intorno a noi nel pianto dei bambini che hanno fame, nel dolore di chi piange morti innocenti, nella sofferenza di chi perde la libertà. Ti preghiamo, Signore, perché non si spenga mai nelle nostre orecchie e non smetta di interpellare il nostro cuore. Per questo non cessiamo di pregarti… Ascoltaci, Padre buono!

