20 giugno – Quarta Domenica dopo Pentecoste

Questa domenica letture non semplici, tutte giocate sul ‘peccato’ dell’umanità, sul rapporto Dio/uomo e sulla ‘salvezza’. Ogni tipo di peccato: cominciando da quelli personali citati da san Paolo. Tuttavia quando diventano così gravi da avvelenare la società intera (qui Sodoma e Gomorra), allora Dio non ‘vuole il male’, ma ‘prende atto’ che si è passato il segno, e abbandona l’uomo alla ricaduta dei propri errori. E così è nelle grandi tragedie della storia: violenze, guerre, orrori, massacri. Ci sembra allora che Dio si sia come ‘ritirato’Non è così, come illustra la storia di Lot e della sua famiglia, ma ancora prima la straordinaria familiarità di Dio con Abramo: i ‘giusti’ – anche se non sono abbastanza numerosi da fermare il Male: non se ne sono trovati neppure 10 in quella città- non sono però ‘dimenticati’ dal Signore!

Il vangelo apre la nuova prospettiva cristiana. Gesù ci parla infatti del Padre come di un Dio che, da sempre, invita tutti a un futuro di gioia condivisa, di festa senza fineSi rivolge innanzitutto a chi dovrebbe conoscerlo meglio (nel testo gli ebrei, ora noi battezzati!), Tuttavia, se questi sono troppo presi dai loro ‘affari’ per dargli retta, allora l’invito viene esteso a tutti gli uomini e le donne: credenti e no, di ogni fede e cultura, addirittura “buoni e cattivi”… 

Così è accaduto nella diffusione del cristianesimo fuori dalle sinagoghe: ma potrebbe accadere lo stesso oggi con le nostre Chiese! In ultima analisi, infatti, ciò che il Signore chiede per salvarci, non è una ‘certificazione’ di appartenenza, ma quell’abito nuziale che è la volontà di accettare la sua grazia per iniziare o continuare un cammino di fede autentica: e senza voltarci “indietro”, come la moglie di Lot.


Letture

Letture sul sito della Diocesi: www.chiesadimilano.it/?p=459386

Lettura del libro della Genesi (18, 17-21; 19, 1. 12-13. 15. 23-29)
Il Signore diceva: «Devo io tenere nascosto ad Abramo quello che sto per fare, mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra»… Disse allora il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!». I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot [nipote dei Abramo] stava seduto alla porta di Sòdoma… Quando apparve l’alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: «Su, prendi tua moglie e le tue due figlie che hai qui, per non essere travolto nel castigo della città». Il sole spuntava sulla terra … quand’ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco… Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale… Così, quando distrusse le città della valle, Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle quali Lot aveva abitato.

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (1Cor 6, 9-12)
Fratelli, non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomìti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi! Ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio. «Tutto mi è lecito!». Sì, ma non tutto giova. «Tutto mi è lecito!». Sì, ma non mi lascerò dominare da nulla.

Lettura del Vangelo secondo Matteo (22, 1-14)
Il Signore Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?
Signore, aiuta la Chiesa a essere segno fedele di una autentica accoglienza della tua Parola, perché, con l’impegno quotidiano delle opere dei ‘giusti’, possa far conoscere ovunque la gioia generata dal dono della tua presenza. Per questo ti preghiamo… Mostraci, Signore, la tua misericordia!

I servi radunarono tutti quelli che trovavano … e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Signore, ci stai chiamando tutti, uno per uno, e non possiamo certo fingere di non aver sentito il tuo invito, tanto è chiaro e forte. Aiutaci a comprendere che dobbiamo rispondere insieme, come una vera Comunità che condivide – ognuno secondo la sua chiamata – impegno, obiettivi e lo stesso desiderio di seguirti. Per questo Ti preghiamo… Mostraci, Signore, la tua misericordia!

La moglie di Lot si guardò indietro e divenne una statua di sale. 
Signore, rendici disponibili ad accogliere il tuo dono di salvezza, senza voltarci indietro e senza rimpianti, guardando avanti, lá dove tu ci attendi, per rendere piena e viva la nostra esistenza. Per questo ti preghiamo… Mostraci, Signore, la tua misericordia!

Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il Regno di Dio? Non illudetevi…
Ma chi è veramente ingiusto, Signore? Apparteniamo a un mondo dove tutto è incerto, in cui sembra predominare superficialità ed egoismo, e nessuno parla più di valori. Paolo però ci avverte: “Non tutto è lecito” e “non tutto giova”. Il tuo Spirito, Signore, ci aiuti a ricostruire una quotidianità capace di educare. Per questo ti preghiamo… Mostraci, Signore, la tua misericordia!