2 aprile – Domenica delle Palme, Messa del giorno

[A Santa Croce: Messe di Sabato alle 18:30 e Domenica alle 9:00, 12:00, 18:30].

Stiamo entrando nella Settimana Autentica, e tutte le letture richiamano la nostra attenzione a una preparazione più partecipata e sentita. Iniziando dal notissimo vangelo di Betania e Maria, e dello ‘spreco’ -secondo Giuda – del costoso nardo servito per onorare la figura del Maestro. E che Gesù interpreta appunto come prefigurazione della sua passione e morte

San Paolo, come d’abitudine, accompagna i suoi fedeli -e oggi noi- insegnando a porci davanti al Crocifissotenendo fisso lo sguardo su Gesù”, “pensando attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità”, e vivendo le difficoltà che incontriamo con perseveranza e senzaperdersi d’animo”.

Ma l’attenzione è tutta sullo splendido brano di Isaia che vede tutto ciò profeticamente e ci permette quindi di vivere la Passione anche ora.

Da meditare in un profondo silenzio guardando la Croce…


Lettura del profeta Isaia (52, 13 – 53, 12)
Così dice il Signore Dio: «Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –, così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito… È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge… Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;… fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolore… Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli».

Lettera agli Ebrei (12, 1b-3)
Fratelli, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (11, 55 – 12, 11)
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?». Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunciasse, perché potessero arrestarlo. Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada.
Quante volte, Signore, ancora oggi e persino nella Chiesa, sembra che ognuno segua solo se stesso. Ma Papa Francesco ci ricorda che è la comunità in cui ci insegni ad amare. Ti preghiamo, Signore, di vegliare su di lui, perché possa portare a termine il compito che gli hai affidato. Per questo con tutto il cuore, ti preghiamo… Salvaci, Signore!

Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù.
Signore, aiutaci a essere una comunità capace di sopportare le fatiche di ogni giorno con determinazione e fedeltà, e tieni desta in noi una fede capace di vivere con gioia e serenità il nostro oggi, con le sue inevitabili ombre, e con le sue tragedie, senza mai smarrire la strada che Gesù ci indica.  Per questo ti preghiamo… Salvaci, Signore!

Perché non vi stanchiate perdendovi d’animo.
Signore, quanto è difficile liberarsi del ‘peso’ delle nostre giornate di corsa e liberarci di un ‘peccato’ sempre in agguato! Solo guardando a te, e a quanto hai sofferto -e soffri anche oggi- per questo mondo complicato e sbagliato, possiamo trovare la forza di continuare a vivere e annunciare la gioia della Pasqua. Per questo ti preghiamo…

I poveri, infatti, li avete sempre con voi, ma non sempre avete me.
Al contrario ,… ne avremo sempre di più senza la responsabilità personale, la carità amorevole e la condivisione coi vicini e i lontani. Aiutaci, Signore a liberarci dall’ipocrisia, dalla discriminazione e dal rifiuto, che ci allontanano da te. Ti preghiamo… Salvaci, Signore!