18 maggio – Quinta Domenica di Pasqua

Come si può costruire (e poi far vivere) una comunità cristiana? Ecco la domanda che pongono queste le letture, partendo dalle parole di Gesù: «Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

San Paolo, come fondatore delle prime comunità cristiane, cerca di tradurre in vita reale il compito/missione dato ai discepoli. Il brano di Corinti è notissimo: in esso l’apostolo cerca di spiegare che nella comunità tutti hanno un diverso carisma – e quindi un compito – in vista del bene comune: il che si traduce in una serie particolare di atteggiamenti e stili di rapporto. Ma che ogni ruolo -anche il più apparentemente importante- sarebbe vuoto senza la “carità”: cioè -dal greco antico- l’Amore che viene da Dio.

Il brano di Atti fotografa la vera sfida – possiamo dire così – delle prime comunità. Tradurre in scelte concrete la ‘novità’ cristiana: in cui non c’erano più “bisognosi” poiché “tutto era comune”. Poi – Paolo stesso non lo tacerà – le cose non sono andate proprio sempre così. Tuttavia, quanto grande è la differenza oggi! Siamo cresciuti di numero, ma abbiamo perso il senso di una così forte e bella unità…


Lettura degli Atti degli Apostoli (4, 32-37)
La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno. Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa «figlio dell’esortazione», un levita originario di Cipro, padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli.

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (12, 31 – 13, 8a)
Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime. Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita. E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni  (13, 31b-35)
Il Signore Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri.
Signore, è nell’Amore che la Chiesa dovrà testimoniare il senso concreto della fede. Nell’amore che si dona e si fa servizio, gratuito e senza condizioni, ad imitazione dell’amore che tu, per primo, hai dato a noi. Perché la Chiesa sia all’altezza di questo compito così arduo, ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola.
Signore, ti presentiamo i bambini e le bambine che in questi giorni ricevono la prima Comunione. Grazie anche a loro, la nostra Comunità continui a crescere unita nella fede, nella preghiera e nella vita quotidiana, in collaborazione fraterna, al servizio del nostro territorio e oltre i suoi confini. Ti preghiamo…Ascoltaci, Signore!

Se anche dessi in cibo tutti i miei beni, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
Aiutami Signore ad amare come tu ami, attraverso il dono della Carità, per fare, come chiedeva ai suoi Paolo, solo ed esclusivamente il bene dell’altro: anche a discapito di quello personale, e senza alcun tipo di vanto. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Signore, che hai chiamato Papa Leone XIV alla guida della tua Chiesa, illumina il suo cuore e la sua mente perché possa svolgere con fedeltà il suo ministero. Aiutalo a guidare con saggezza e amore il tuo popolo. Lo Spirito Santo gli dia la forza e il coraggio di annunciare la tua salvezza, perché la sua possa essere voce di speranza per tutti i popoli, e il suo pontificato porti frutti di pace e riconciliazione al mondo intero. Per questo con forza e fede ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!