Questa domenica, letture brevi ma significative e particolarmente importanti per la nostra Comunità e per i nostri Padri, tutta centrata come è sulla figura di Gesù e sul suo sacrificarsi per nostra salvezza. Ne siamo davvero consapevoli? Riusciamo a capire fino in fondo l’incredibile scelta di un Dio di incarnarsi fino a morire così?
I tre brani cercano di rispondere a una domanda centrale per la fede, e da sempre difficile per tutti partendo proprio dal vangelo. Nicodemo -figura importante del Sinedrio, attento alla ‘novità’ del Signore, ma timoroso e che rappresenta un po’ tutti noi- ha bisogno di un incontro notturno -quindi in una particolare concentrazione- per provare a capire cose molto poco razionali come “rinascere” e “rinascere dall’alto”. E Gesù cerca di spiegarlo parlando di un Amore che si offre per la salvezza del mondo, tanto grande da annullarsi fino “alla morte e a una morte di croce” (come dice Paolo). Ma, avere fede vuol dire fidarsi completamente: il che è sempre difficile come dimostra l’antichissimo testo dei Numeri.
E quante volte, nella nostra vita, abbiamo anche noi pensieri simili e ci sentiamo “abbandonati” in un deserto inospitale in cui rischiamo di perderci: pensavamo di fidarci di te e ti abbiamo seguito, ma “Tu” dove sei? In questa domenica ce lo viene detto con forza: occorre guardare in alto, alla Croce e chiedere al Signore – e ai nostri Padri – di aiutarci a ‘capirla’ sino in fondo…
Lettura del libro dei Numeri (21, 4b-9)
Il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero». Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.
Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi (2, 6-11)
Fratelli, Gesù Cristo, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (2, 6-11)
Il Signore Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Dio ha tanto amato il mondo da dare il figlio unigenito, perché chiunque crede abbia la vita eterna.
Signore, nel giorno del suo compleanno, ti preghiamo per papa Leone che hai posto a capo della tua Chiesa. Sostienilo col tuo amore, perché con la parola e l’esempio guidi il popolo che gli hai affidato nel nome di Gesù, che sulla croce ha offerto la sua vita perché tutti giungano alla vita eterna. Per questo con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Ogni lingua proclami: “Gesù Cristo è Signore!”.
Signore, nel segno della Croce Gesù – e con l’aiuto dei nostri Padri- infondi sulla nostra Comunità il tuo spirito di amore e di perdono, perché possiamo diffonderli e dare testimonianza che tu sei il Figlio inviato nel mondo per salvarlo. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Sei tu, Signore, la nostra salvezza…
Signore Gesù, la croce non è la fine, ma la soglia dell’ingresso alla vita vera. Non è simbolo di morte, ma segno definitivo del tuo amore che salva. Aiuta ciascuno di noi a portare la propria croce nel tuo nome. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Mosè pregò per il popolo
Signore, guarda e sostieni tutti i popoli costretti alla fame e annientati da guerre che non hanno fine. Perché i responsabili di tanta sofferenza possano trovare il coraggio di abbandonare la via della violenza e di abbracciare la via dell’amore che salva, con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

