Domenica del Perdono
Questo brano di Isaia è uno dei più belli della Bibbia: parla di un amore di Dio per noi che, umanamente, possiamo solo provare a intuire come un vero ‘amore sponsale’: il popolo di Israele – ma anche ciascuno di noi – infatti è amato con un “immenso amore”. E così, ogni volta che noi lo ‘tradiamo’, il Signore può anche avere un “impeto di collera” e nascondere “il suo volto”, ma solo per un “breve momento”… Di questo posiamo essere sicuri!
C’è, però, uno stile che Gesù ci chiede espressamente nel vangelo: il Signore non ama gli orgogliosi, gli arroganti, chi vuol essere sempre in prima fila, perché “chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato”. Così, possiamo meglio capire san Paolo: come posiamo “giudicarci e disprezzarci” fra noi, se siamo “fratelli” nella fragilità? Nessuno di noi, infatti, è senza peccato, e dunque “non giudichiamoci più gli uni gli altri”!
Il che, alla fine, non vuol forse dire: ‘perdoniamo’ anche noi per primi? Che è quello che diciamo ogni volta che preghiamo il Padre Nostro…
Letture
Lettura del profeta Isaia (54, 5-10)
Isaia disse: «Tuo sposo è il tuo creatore,.. tuo redentore è il Santo d’Israele,.. Come una donna abbandonata e con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore. Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù? – dice il tuo Dio –. Per un breve istante ti ho abbandonata, ma ti raccoglierò con immenso amore. In un impeto di collera ti ho nascosto per un poco il mio volto; ma con affetto perenne ho avuto pietà di te, dice il tuo redentore, il Signore… giuro di non più adirarmi con te e di non più minacciarti. Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto.
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (14, 9-13)
Fratelli, per questo Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi. Ma tu, perché giudichi,… perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio… Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio. D’ora in poi non giudichiamoci più gli uni gli altri; piuttosto fate in modo di non essere causa di inciampo o di scandalo per il fratello.
Lettura del Vangelo secondo Luca (18, 9-14)
Il Signore Gesù disse questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece chi si umilia sarà esaltato».
Letture sul sito della Diocesi: https://www.chiesadimilano.it/?p=349520
Preghiere della Comunità di Santa Croce
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non vacillerebbe la mia alleanza di pace.
Signore, sostieni la Chiesa in quella che è la sua missione: promuovere il perdono e la riconciliazione, fondamento e forza di un amore capace di superare ogni divisione. Per questo ti preghiamo… Mostraci, Signore, la tua misericordia
D’ora in poi non giudichiamoci più gli uni gli altri.
Signore, fa che nella nostra Comunità nessuno giudichi gli altri per i suoi comportamenti ma, accettandone debolezze e fragilità, ciascuno riesca, umilmente, a costruire una vera comunione con i fratelli. Per questo ti preghiamo… Mostraci, Signore, la tua misericordia!
L’anima mia spera nella tua parola.
Signore, il tuo insegnamento sulla preghiera ci fa comprendere che, più forte dei nostri errori, è sempre il tuo perdono. Aiutaci, allora, ad abbandonare l’orgoglio, rivedere profondamente il nostro rapporto con gli altri, e offrire il perdono proprio a tutti. Per questo ti preghiamo… Mostraci, Signore, la tua misericordia!
Chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato.
Signore, quante volte ci dimostriamo incapaci di ascoltare, rifiutiamo il confronto e, per presunzione, finiamo per mettere tra noi e gli altri la stessa distanza che ci separerà poi da te. Per questo, Papa Francesco ci ricorda che l’umiltà – cioè saper rinunciare a se stessi per il bene comune – è un obiettivo da perseguire e uno stile da mantenere. E per questo ti preghiamo… Mostraci, Signore, la tua misericordia!