1 dicembre – Terza Domenica di Avvento

Le profezie adempiute

Letture interessanti e molto utili, in particolare nel difficile orizzonte odierno, circa il legame stretto – ma anche le differenze – fra ebraismo e cristianesimo. All’origine dei quali sta comunque sempre Dio. Un Dio che entra nella storia umana. Che sa dirigerla a buon fine anche quando nessuno lo direbbe. Che condiziona i potenti anche quando “non lo conoscono” (Ciro, in Isaia).

Paolo, ancora una volta, testimonia la difficoltà – anzi il “grande dolore” e la “sofferenza continua” – che lo tormenta nel vivere un passaggio comunque difficile, in cui Gesù – Dio incarnato – è precisamente venuto a mostrare un altro volto di Dio come Padre di tutti, e soprattutto dei più piccoli e fragile: grazie al quale “i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia”. 

Una “buona notizia da annunciare” a tutti anche oggi: grazie alla nostra testimonianza, personale e comunitaria… Con l’aiuto dello Spirito, certo!


Lettura del profeta Isaia (45, 1-8)
Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: «Io l’ho preso per la destra… Io marcerò davanti a te; spianerò le asperità del terreno, spezzerò le porte di bronzo, romperò le spranghe di ferro. Ti consegnerò tesori nascosti e ricchezze ben celate, perché tu sappia che io sono il Signore, Dio d’Israele, che ti chiamo per nome. Per amore di Giacobbe, mio servo, e d’Israele, mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca. Io sono il Signore e non c’è alcun altro, fuori di me non c’è dio; ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci, perché sappiano dall’oriente e dall’occidente che non c’è nulla fuori di me. Io sono il Signore, non ce n’è altri. Io formo la luce e creo le tenebre, faccio il bene e provoco la sciagura; io, il Signore, compio tutto questo… Io, il Signore, ho creato tutto questo».

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (9, 1-5)
Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.

Lettura del Vangelo secondo Luca (7, 18-28)
Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutte queste cose. Chiamati quindi due di loro, Giovanni li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di GioC0vanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso… Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Ai poveri è annunciata la buona notizia.
Signore, dona alla Chiesa la capacità di farci comprendere che il tuo amore è per tutti, che ci cerchi in ogni momento della nostra vita, che sei fedele alle tue promesse le realizzi, e che, proprio per questo, è davvero ‘buona notizia’ che tu venga ancora una volta fra noi. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!

Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?
Nella domanda del Battista è racchiusa ogni nostra domanda, dubbio e inquietudine. Signore, la nostra Comunità si senta chiamata a percorrere i sentieri luminosi dell’annuncio, ma anche ad attraversare le valli oscure del fallimento e dei dubbi con un cuore aperto: perché, solo così, potrà accogliere l’amore disarmante di Gesù. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!

E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo.
Signore, aiutami a non trovare motivo di scandalo nelle tue vie, anche quando esse superano la nostra comprensione o sfidano le nostre aspettative. Rafforza, la fede mia e di tutti noi, perché possiamo comprendere, e così anche accettare, quanto accade. Per questo ti preghiamo…Vieni, Signore Gesù!

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte.
Signore, il salmo narra il ritorno del tuo popolo dalla schiavitù: ma, oggi ancora, quanta sofferenza colpisce troppi popoli: e con poche vie d’uscita. Aiuta ciascuno a cercare con umiltà la verità dei propri sentimenti, in modo da spezzare le catene che impediscono di vivere nel tuo nome da fratelli. E per questo con forza ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!