29 settembre 2013: Santa Croce ha compiuto cento anni

Domenica 29 settembre abbiamo avuto una festa davvero grande, per celebrare i cento anni della nostra chiesa.



La giornata era stata preparata per vari mesi, cercando di sommare gli stili e la sensibilità di tutti, raccogliendo tante esperienze, unendo le forze di tanti gruppi parrocchiali.
Padre Lidio aveva invitato il cardinal Tettamanzi mesi e mesi fa. A settembre del 2012 non era venuto per un’influenza. Il 29 settembre 2013 è venuto per giornata conclusiva dell’anno di celebrazioni del centenario.

Sabato l’organizzazione è entrata proprio nel vivo.
Le persone che preparano la liturgia, il gruppo cucina, il gruppo Family 2012, un eroico manipolo di pavesi, amici, figli, parenti, hanno messo mano a una trasformazione epocale della chiesa, del salone dell’oratorio e del cortile: tremila polpette, un tendone da oktoberfest, cinquecento sedie, tavoli e panche dalla Rossello e dalla parrocchia di San Vincenzo, fiori come al matrimonio di una pricipessa, decorazioni, muri imbiancati, scope, palette, bindelle, vasche di macedonia.
Già nella preparazione si vedeva la festa.
I migliori elementi del Politecnico e delle facoltà scientifiche della Statale. Preti, studenti e ortopedici in pigiamino bianco da polizia scientifica. Qualcuno portava gambi di sedano, qualcuno una cassetta di frutta, sacchi di panini assortiti. Il massimo si è visto domenica, con l’arrivo di vassoi di maki fatti in casa, davvero inusuali nei pranzi comunitari.
A sera il salone era apparecchiato: tovaglie verdi, piatti a fiori, candele al tavolo del cardinale. In chiesa fiori bellissimi anche sui banchi e gli ultimi due striscioni dell’anno.
Alle prime luci dell’alba sono stati apparecchiati anche i tavoli all’esterno, dopo l’unica pioggia furtiva della giornata. Bellissimo. Tutto il servizio è stato bellissimo, colorato, completo, come in un pranzo di festa.

Sabato, dopo la messa vigiliare è stata scoperta e benedetta la targa del centenario, in prossimità della porta della chiesa.


Domenica
un segno della festa è stato che la chiesa era piena molto in anticipo rispetto all’inizio della celebrazione. Il coro cantava già prima della messa delle nove. Gli scout si sono riuniti alle nove e han preso posto alle dieci puntualissimi.
Tutte le domeniche a santa Croce è bello ritrovarsi, salutarsi, far due chiacchiere, prendersi tempo. Questa volta il tempo è stato più di mezz’ora.
Anche il cardinale Tettamanzi è arrivato con molto anticipo, è stato accolto da p. Lidio con p. Gianni, p. Franco e p.  Silvano, ha visto la nuova targa del centenario, e si è fermato alla porta della chiesa a salutare chi entrava.

E’ quindi iniziata la Messa, presieduta dal cardinal Tettamanzi e concelebrata da molti sacerdoti. Oltre ai padri della nostra comunità, erano presenti p.  Gianni, provinciale degli Stimmatini, molto benemerito della nostra parrocchia.
E altri stimmatini che hanno servito la Chiesa a santa Croce: p. Mauro, p. Camillo e due padri Fausto. Alcuni sacerdoti originari di santa Croce, come p. Stefano. E i parroci vicini: don Carlo di San Luca e don Gianluigi di San Nereo e Achilleo, il cappellano dell’Aeronautica…
A pranzo ci hanno raggiunto anche il decano – don Adelio di Santo Spirito – e don Giovanni del Casoretto.

I bambini della cripta hanno scortato il lezionario e i lettori verso l’ambone. Sono state lette le letture della festa della Esaltazione della Santa Croce: Nm 21, 4-9; Sal 77; Fil 2, 6-11; Gv 3,13-17: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Il discorso di benvenuto da parte di p. Lidio (leggilo in formato pdf) e l’omelia del cardinal Tettamanzi sono disponibili su youtube.

Ai bambini della cripta – ispirati al vangelo della quinta domenica dopo il martirio di san Giovanni – è stato proposto un laboratorio su “date e vi sarà dato”. Avevano sul tappeto una grandissima quantità di riso soffiato, e sono partiti a travasare, in modo che alla fine tutti ne avessero “una misura buona, pigiata, colma e traboccante” in un bicchiere. Grande abbondanza per tutti! Poi hanno ricomposto il cerchio e hanno iniziato a cedere al vicino il proprio bicchiere traboccante. Quindi una grande abbondanza che si riceve e si dà.
Un’altra interessante lettura della celebrazione del centenario della casa di una comunità di cristiani.

Scarica il file pdf delle preghiere dei fedeli.

All’offertorio una famiglia ha portato il pane e il vino, al termine di una lunga processione di nostre realtà: Rossello, Virgillito, Latino-Americani, Oscar, San Vincenzo, scout, sportello d’ascolto, accoglienza, adolescenti, Costa d’Avorio, cuoche, teatro, coro… Marta ha portato al Cardinale una copia del libro del centenario.
Intorno al pane e al vino sono state così offerte tante opere, tante idee, tante braccia, tanti cuori, rappresentanti della presenza di una comunità nel mezzo della città.
Alcune esperienze sono nate proprio per ispirazione del Cardinal Tettamanzi quando era arcivescovo di Milano.

Al termine della celebrazione ci sono stati due brevi discorsi di Claudia, a nome della comunità, e di p. Gianni a nome della congregazione degli Stimmatini.

All’uscita della chiesa: concerto della banda dell’Aeronautica! Bambini felicissimi.

E poi tutti a tavola per un pranzo memorabile: aperitivo, antipasti misti “all’italiana” e giapponesi, risotto alla milanese, polpette in umido, macedonia con gelato, lingue di gatto.
Tutto servito su tavole colorate ed eleganti da due squadre efficienti e gentili di scout del reparto e animatori dell’oratorio. Solo una indelicatezza per mancanza di esperienza. Tutto perfetto.

Mentre i più piccoli giocavano e i più senior se la raccontavano, tutto è stato riportato in ordine, in modo che alle quattro rimanevano soltanto un po’ di stanchezza e il tendone.

Una gran giornata di festa!

Preparata a lungo e bene. Vissuta con il giusto spirito di preghiera e gratitudine, allegri e ciascuno al servizio degli altri con il proprio stile.

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