9 novembre – Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo

Questa domenica chiude le nostre riflessioni sull’anno pastorale vissuto per dare poi inizio, dalla prossima, a quello ‘successivo’ che inizia con l’Avvento. E siamo a una importantissima riflessione sulla ‘fine’ dei tempi cui allude il profeta Daniele. Da sempre, a Gesù è stato dato un “un potere eterno, che non finirà mai” e un regno che “non sarà mai distrutto”. Paolo presenta ai suoi nuovi cristiani – a noi oggi- una visione ‘al contrario’ che, partendo dalla resurrezione del Signore Gesù e grazie al suo sacrificio giunge attraverso molti passaggi a far sì che finalmente “Dio sia tutto in tutti”.

Il noto e cruciale brano di Matteo cerca di illuminare precisamente questo ‘passaggio’: momento  che viene presentato come una sorta di ‘resa dei conti”, ma che offre ai discepoli di tutti i tempi una riflessione molto seria su quanto il Signore desideri da noi. Quelli che vengono chiamati “beati” sono infatti persone che hanno vissuto i valori fondanti della sua Parola -rispetto e attenzione a tutte le diverse e possibili ‘povertà’ – non a parole, per obbligo o in vista del ‘premio finale’, ma unicamente come un valore profondo e vissuto in modo del tutto gratuito.

Molto su cui riflettere anche noi oggi…


Lettura del profeta Daniele (7, 9-10. 13-14)
Io continuavo a guardare, quand’ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente…mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti… ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (15, 20-26.28)
Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.

Lettura del Vangelo secondo Matteo (25, 31-46)
Il Signore Gesù disse: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare…sete e mi avete dato da bere… straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito…malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti… perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Venite, benedetti, ricevete in eredità il regno preparato per voi.
Signore, conferma la Chiesa nella missione di far conoscere a ogni persona l’immensità e la forza del tuo amore che salverà il mondo. Per questo ti preghiamo… Venga il tuo Regno, Signore!

Tutto ciò che avete fatto a uno solo di questi piccoli, lo avete fatto a me. 
Signore, la nostra Comunità non dimentichi mai i poveri, perché è aiutandoli nelle difficoltà e amandoli che riconosciamo la tua presenza in mezzo a noi. Ti preghiamo…Venga il tuo Regno, Signore!

Signore, quando ti abbiamo visto ?
Signore, ogni volta che non sono stato capace di amare davvero, non mi sono accorto che eri davanti a me. Perché possiamo ricordare sempre che non è possibile amarti se non in chi ci sta accanto ed ha bisogno di noi ti preghiamo…Venga il tuo Regno, Signore!

Il Signore è alla tua destra! Sarà giudice tra le genti.
Gesù, tu che sei il Redentore, fai che ogni uomo riponga in te il suo desiderio di salvezza: per questo preghiamo…Venga il tuo Regno, Signore!