Domenica scorsa, Mosè aveva sancito la prima alleanza di Dio con il suo popolo. E dopo di lui? Giosuè era la persona che gli era stata più vicina: e infatti Dio lo consacra come la guida del popolo d’Israele per giungere là dove a Mosè era stato impedito: la “terra promessa”. Sarà lui a vincere in modo stra-ordinario a Gerico, un vero condottiero. E, alla fine della sua vita, cercherà di ottenere dalla sua gente la promessa di seguire sempre il Dio dei “padri”. Proprio in questo episodio: l’alleanza di Sichem, luogo di sepoltura di Giuseppe, e poi del noto incontro fra Gesù e la samaritana.
E la ‘nuova’ alleanza per la quale Dio si è incarnato? Nel brano del vangelo, Gesù stesso dice che viverla pienamente non è da tutti. Difficile davvero capire il Maestro: poco prima c’era stata la moltiplicazione dei pani, insieme alla riflessione di Gesù di essere seguito per avere beni concreti. Alla rivelazione di essere lui stesso “pane di vita”, poi, un po’ alla volta la gente se n’era andata.
Vogliamo “andarcene anche noi”? San Paolo spiega che la nostra testimonianza deve essere fatta con la nostra vita: perché solo così la “parola del Signore” potrà “risuonare”, e la fede “diffondersi”…
Lettura del libro di Giosuè (24, 1-2a. 15b-27)
Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio. Giosuè disse a tutto il popolo: «Sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore». Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati…. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio». Giosuè disse al popolo: «Voi non potete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. Se abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi annienterà». Il popolo rispose a Giosuè: «No! Noi serviremo il Signore». Giosuè disse allora al popolo: «Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelti il Signore per servirlo!». Risposero: «Siamo testimoni!»…Giosuè in quel giorno concluse un’alleanza per il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. Scrisse queste parole nel libro della legge di Dio. Prese una grande pietra e la rizzò là, sotto la quercia che era nel santuario del Signore. Infine, Giosuè disse a tutto il popolo: «Ecco: questa pietra sarà una testimonianza per noi, perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha detto; essa servirà quindi da testimonianza per voi, perché non rinneghiate il vostro Dio».
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (1, 2-10)
Fratelli, rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro. Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione: ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene. E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo, così da diventare modello per tutti i credenti della Macedonia e dell’Acaia. Infatti per mezzo vostro la parola del Signore risuona non soltanto in Macedonia e in Acaia, ma la vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne. Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (1, 2-10)
Il Signore Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao. Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il santo di Dio».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Signore, da chi andremo, tu solo hai parole di vita eterna.
Signore, di fronte alla guerra e alle sue crudeltà, all’ingiustizia di differenze sociali sempre più profonde, la Chiesa sappia farsi testimone di una fede che è scelta di vita, fonte di speranza e di consolazione, risposta alla nostra esigenza di verità. Per questo con forza ti preghiamo…Ascoltaci, Padre buono!
Sceglietevi oggi chi servire.
Eh sì, Signore! Anche oggi dobbiamo fare scelte non facili: pensare ognuno a sé stesso, chiudendo gli occhi a quello che accade intorno a noi, oppure dare il nostro contributo per un mondo almeno un poco migliore? E perché la nostra Comunità possa essere una visibile presenza di speranza nel nostro territorio, ti preghiamo…Ascoltaci, Padre buono!
Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?
Spirito Santo, apri sempre più i nostri cuori e le nostre menti alla parola di Dio, soprattutto quando appare difficile comprendere e seguire la sua volontà. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Voi siete testimoni…
Ti ringraziamo, Signore -in questa giornata dedicata a loro- per i nonni: custodi e testimoni di vita, fede e speranza, anche se spesso gli anziani sono sempre più soli. Preghiamo allora -come aveva auspicato papa Francesco pensando a questa giornata- anche per i giovani: perché possano donare loro affetto e sostegno, ricevendo in cambio luce e saggezza. Per questo con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

