8 maggio – Quarta Domenica di Pasqua

Giornata mondiale per le vocazioni

In linea con l’attenzione alla ‘vocazione’, le tre letture toccano un tema che, in realtà, riguarda tutti i cristiani, uomini e donne, di qualunque stato, ma certamente in modo specifico le vocazioni di particolare consacrazione, per le quali pregare il Signore perché, come dice Gesù stesso nel vangelo, “non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”.

Le due prime letture riguardano tutte san Paolo e conducono a una vocazione speciale con angolature diverse ma che si integrano perfettamente. E ne sottolineano la forza missionaria, pronta a qualsiasi sfida pur di seguire il Maestro. Una dura prigionia accettata addirittura in modo positivo come testimonianza capace –lo è sempre il martirio- di produrre una buona ‘semina’: “si sa che io sono prigioniero per Cristo. In tal modo… i fratelli nel Signore, incoraggiati dalle mie catene, ancor più ardiscono annunciare senza timore la Parola”. E fino alla scelta di esser pronto “a morire a Gerusalemme per il nome del Signore Gesù”.

Certamente, si tratta di san Paolo, tuttavia le parole del Signore riguardano tutti noi: “io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga”. Tutti siamo chiamati a essere testimoni nella vita quotidiana! 

E sappiamo anche ‘come’: “questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».


Lettura degli Atti degli Apostoli (21, 8b-14)
Entrati nella casa di Filippo l’evangelista… restammo presso di lui. Egli aveva quattro figlie nubili, che avevano il dono della profezia… scese dalla Giudea un profeta di nome Àgabo, venne da noi e, presa la cintura di Paolo, si legò i piedi e le mani e disse: «Questo dice lo Spirito Santo: l’uomo al quale appartiene questa cintura, i Giudei a Gerusalemme lo legheranno così e lo consegneranno nelle mani dei pagani». All’udire queste cose,…pregavamo Paolo di non salire a Gerusalemme. Allora Paolo rispose: «Perché fate così, continuando a piangere e a spezzarmi il cuore? Io sono pronto non soltanto a essere legato, ma anche a morire a Gerusalemme per il nome del Signore Gesù». E poiché non si lasciava persuadére, smettemmo di insistere dicendo: «Sia fatta la volontà del Signore!».

Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi (1, 8-14)
Fratelli, Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù. E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo… Desidero che sappiate, fratelli, come le mie vicende si siano volte piuttosto per il progresso del Vangelo, al punto che, in tutto il palazzo del pretorio e dovunque, si sa che io sono prigioniero per Cristo. In tal modo la maggior parte dei fratelli nel Signore, incoraggiati dalle mie catene, ancor più ardiscono annunciare senza timore la Parola.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (15, 9-17)
Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.
Signore Gesù, ci hai lasciato un comandamento nuovo, sintesi di ciò che significa essere cristiani, e hai dato alla Chiesa il compito di tramandarlo. Aiutala in questo compito, che è continuazione della tua opera, perché sia capito che questo amore è amore di comunione, amore gratuito e disinteressato, che chiede il dono totale di sé. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore

Rimanete nel mio amore…  perchè la mia gioia sia in voi.
Signore: rimanere nel tuo amore vuol dire vivere nella fede e aprire il cuore a questo mistero. La Comunità di s. Croce si stringe in preghiera attorno ai bambini che per la prima volta si accostano alla tua mensa. Questo grande dono li aiuti a vivere con coerenza i tuoi insegnamenti, perchè la loro vita si riempia della gioia che doni a tutti quelli che ti incontrano. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Tu mi indicherai il sentiero della vita.
Il sentiero che ci indichi, Signore, non va verso una attenzione tutta concentrata su noi stessi. È piuttosto è la scelta di un servizio coraggioso e concreto, che ci rende liberi dai nostri egoismi e piccinerie. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Io ho scelto voi, perché andiate e portiate frutto!
Ti affidiamo, Signore, coloro che con coraggio si incamminano sulla via di un servizio fondato sul tuo amore: per le vocazioni di particolare consacrazione, ma insieme per tutti i fedeli, perché la tua grazia li aiuti “portare molto frutto” nella vita quotidiana con una gioia che sa rendere visibile il dono ricevuto. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!