6 gennaio – Epifania del Signore

Partiamo da Isaia. Una visione profetica che parla, come si vede, a ogni tempo storico. “La tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli”: sembra parlare a noi, alle soglie di una possibile guerra, per giunta globale. Ma la profezia non termina qui, e dice invece qualcosa di fondamentale anche per il 2024: “alza gli occhi intorno e guarda”! Ma, dove dobbiamo guardare, Signore?

L’Epifania – la manifestazione di Gesù, la seconda dopo i pastori- è presentata proprio come il raggiungimento di un lungo cammino, questa volta di personaggi particolari che vengono da lontano e da altre culture: non sono politici importanti, o uomini di chiesa noti, ma persone ‘in ricerca’ di una stella, cioè di una Luce, e capaci di muoversi per trovarla. Personificazione in ogni tempo dell’Umanità tutta e nelle sue differenze. E la Luce conduce a questo “bambino con Maria sua madre”! Luce capace di dare una “gioia grandissima”: sempre segno efficace della presenza di Dio.

San Paolo ci dice anche ‘come’ questa Luce possa continuare a illuminare. “Vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà”: non in un altro mondo, in questo! E ancora: “pronti per ogni opera buona”, così da “evitare le liti, essere mansueti, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini”. Accogliamo questa Luce, qui e oggi: Signore aiutarci a viverla e a diffonderla intorno a noi…


Lettura del profeta Isaia (60, 1-6)
Isaia disse: «Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti. Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore».

Lettera di san Paolo apostolo a Tito (2, 11 – 3, 2)
Carissimo, è apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone. Questo devi insegnare, raccomandare e rimproverare con tutta autorità. Nessuno ti disprezzi! Ricorda loro di essere sottomessi alle autorità che governano, di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona; di non parlare male di nessuno, di evitare le liti, di essere mansueti, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini.

Lettura del Vangelo secondo Matteo (2, 1-12)
Nato il Signore Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

E’ apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini.
La grazia è un dono gratuito del Padre che significa tenerezza e amore. Signore, aiuta la Chiesa a portare a tutta l’umanità questo tuo dono, che offre speranza, accoglienza, misericordia e perdono, e chiede a noi generosità e coerenza di vita. Per questo ti preghiamo… Donaci la tua luce, Signore!

Egli ha dato se stesso per noi, per formare per sé un popolo puro che gli appartenga.
Signore, la nostra Comunità, guardando a te che hai donato te stesso per salvare tutti, sia capace di collaborare al tuo progetto di misericordia, ricordando sempre che è perdonando e amando che ognuno di noi può contribuire alla salvezza. Per questo ti preghiamo… Donaci la tua luce, Signore!

Per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
Come i Magi fecero ritorno per un’altra strada, anche noi incontreremo nel cammino della vita momenti in cui dovremo scegliere quale via prendere. Donaci saggezza, Signore, per riconoscere il cammino che porta a te, anche quando è diverso da quello che progettavamo. Per questo ti preghiamo… Donaci la tua luce, Signore!

Dov’è colui che è nato?
Signore, aiuta l’umanità a cercare lo scopo della propria esistenza con la stessa fede, perseveranza e intelligenza dei magi. Perché il mondo sia il luogo di pace e letizia che hai pensato per noi. Per questo con forza ti preghiamo… Donaci la tua luce, Signore!