24 marzo – Domenica delle Palme, Messa con processione

A Santa Croce questa Messa unita alla benedizione dei rami d’ulivo in Oratorio e processione viene celebrata Domenica alle 10:30, con appuntamento in Oratorio alle 10:15.
La Messa del giorno della Palme viene celebrata Sabato alle 18:30, e Domenica alle 9:00, 12:00, 18:30. 

Tradizionalmente, la domenica ‘delle Palme’ costituisce come la cerniera fra la liturgia quaresimale e la settimana santa. Infatti, seguendo la narrazione dei vangeli distingue due momenti: il primo, gioioso, dell’entrata in Gerusalemme di questo profeta capace di richiamare alla vita un uomo morto da 4 giorni, osannato da una folla in festa… ma sappiamo che la stessa o condannerà poi a morte…

La celebrazione processionale ricorda esattamente l’ultimo momento festoso della vita terrena del Signore. Le altre celebrazioni hanno invece già una prospettiva che guarda al finale, tragico, che attende Gesù.

Brevi le letture di questa celebrazione che tende a sottolineare come, nella festa della Pasqua ebraica, ciò che accade al Signore Gesù sia già di fatto stato annunciato profeticamente nella visione di Zaccaria: un Re poco regale in senso tradizionale. Vittorioso ma giusto, che invece di usare carri ‘armati’ e veloci cavalli, arriva su un asinello, capace di dominare: ma nella pace. San Paolo, che come sempre parla ai suoi ebrei e pagani convertiti e a noi oggi, cerca appunto di spiegare una cosa semplice: Cristo, è Dio stesso, divenuto uomo, anello di ritrovata congiunzione fra terra e cielo…


Lettura del profeta Zaccaria (9, 9-10)
Così dice il Signore Dio: «Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina. Farà sparire il carro da guerra da Èfraim e il cavallo da Gerusalemme, l’arco di guerra sarà spezzato, annuncerà la pace alle nazioni, il suo dominio sarà da mare a mare e dal Fiume fino ai confini della terra».

Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi (1, 15-20)
Fratelli, Cristo è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (12, 12-16)
La grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!». Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: «Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto su un puledro d’asina». I suoi discepoli sul momento non compresero queste cose; ma, quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che di lui erano state scritte queste cose e che a lui essi le avevano fatte.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Egli è anche il capo del corpo della Chiesa
Signore sostieni la Chiesa tutta nel percorrere, in unità e fraternità, l’umile cammino di pace e speranza che Gesù ha tracciato, perché la vanità umana lasci il posto al suo amore. Per questo ti preghiamo…Salvaci, Signore!

Non temere! 
Nei momenti di incertezza, ricordami di alzare lo sguardo verso di te, di cercare il tuo volto, di ascoltare la tua voce che mi sussurra: “Non temere!” Perché in te, Signore, trovo la mia forza, il mio rifugio, la mia speranza. Per questo ti preghiamo… Salvaci, Signore!

Farà sparire il carro da guerra… annuncerà la pace alle nazioni.
Signore Gesù, ci hai donato un’idea di pace diversa, frutto di umiltà, comprensione, accettazione dell’altro. Oggi, che la guerra sembra l’unico strumento con cui risolvere i problemi del mondo, dona saggezza a noi e a coloro che ci governano, per ritrovare nella tua Parola e nel tuo esempio la strada di una nuova convivenza. Per questo ti preghiamo… Salvaci, Signore!